Stefania Piscopo, infermiera di Magenta (Milano) e fondatrice di ‘CurAmi – Infermieri a domicilio’ è finita nel mirino dei no vax per aver difeso la vaccinazione anti-Covid sul social network Facebook.
Lo ‘shitstorm’ organizzato
Ma non ha subito solo qualche minaccia o qualche insulto: sul suo profilo si è abbattuto un autentica ‘tempesta’ organizzata di commenti negativi, male parole, falsità, segnalazioni, recensioni negative e auguri agghiaccianti.
Già, perché a ‘Stefania – Infermiera’ (questo il suo nome sul social) è stato augurato di morire e di morire male, con qualcuno che le “inietta aria nelle vene”. Per non parlare dei messaggi minacciosi e irripetibili arrivati in privato.
Amareggiata, la professionista ha poi riportato in un nuovo post: “Per aver espresso la mia opinione sull’importanza del vaccino Covid sono stata vittima (per la prima volta) di uno shitstorm. Ho cancellato molti dei commenti arrivati e segnalato e bloccato profili”.
‘Tanta violenza’
E ancora: “Non avrei mai (e dico mai) pensato di percepire tanta violenza (anche se solo verbale)”.
“Non è una seria professionista, statene alla larga”, ha commentato un utente dal credibilissimo nome social di ‘Pippo Pippo’.“Evitate questa persona discriminante: non può fare in modo corretto il suo lavoro in scienza e coscienza” sottolinea un altro, con nome e cognome (fittizi?). Tipico degli ‘shitstorm’ (letteralmente: tempesta di cacca) organizzati e per cui i no vax sembrano essere veri professionisti.
‘Vado avanti a testa alta’
Anche se un po’ turbata, Stefania non si farà di certo intimorire dai vari ‘Pippo Pippo’ in giro per il web: “Chi fa divulgazione scientifica, riceve auguri morte: lo reputo allucinante. Andrebbe segnalato un infermiere che non si vaccina, non uno che, come me, lo fa e invita gli altri a farlo.
Non nego che quanto accaduto mi abbia un po’ scombussolata: è stato pesante. Trovo al limite della legge, oltre che scorretto, mettere recensioni negative, anche perché non ho modo di difendermi. Vorrei solo farli smettere, ma io vado avanti a testa alta”.
Autore: Alessio Biondino
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