Infermiera Sexy: stereotipo, leggerezza o deliberata offesa?
Immagino che la motivazione ultima che abbia mosso i creatori dell’evento non fosse quella di offendere la categoria infermieristica, il problema è che il goffo tentativo di rifarsi ad uno stereotipo comunque vetusto ha condotto a questo esito. Le ragioni per le quali ci si ostina ad utilizzare questi espedienti sono, però, di facile lettura: gli organizzatori sono consapevoli che utilizzare l’immagine dell’infermiera sexy ha, ancora oggi, una forte presa su una fetta rilevante di uomini e avventori di questi locali.
Chi, ingenuamente, ha lanciato i propri strali di dissenso contro la pornoattrice o gli organizzatori dell’evento, dovrebbe forse riflettere anche sulla platea di spettatori ancora disposta a non comprendere il ruolo di una figura complessa e professionalmente emancipata come quella dell’infermiere.
Questo è il punto. Il punto è la consapevolezza sociale di un ruolo ancora scarsamente considerato e che manca, allo stato attuale, di un rimando ad un assetto culturale scevro da condizionamenti grossolani.
Superare gli stereotipi
Il terreno sul quale muoversi non è quello di un banale oscurantismo censorio, parte di queste polemiche e commenti hanno solo concesso agli organizzatori di ampliare la portata del loro evento. Ciò che deve essere fatto al più presto è intervenire con intelligenza e acume su quelle intere fasce di popolazione italiana che mal concepiscono la nuova idea dell’infermiere come soggetto degno di nota e rispetto professionale e umano.
Martino Vitaliano Di Caudo
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