Gli infermieri continuano a fuggire a gambe levate da una professione ingrata, stressante, troppo spesso svilente e pagata una miseria.
La fuga
Il nuovo allarme arriva da Udine: come denunciato dal segretario territoriale Nursind Afrim Caslli, dalla struttura operativa regionale emergenza sanitaria di Palmanova ‘Sores’ “in quest’ultimo mese si sono licenziati quattro infermieri su quaranta, il dieci per cento dell’organico. Siamo all’emergenza”.
Meglio fare il cameriere…
E non è una novità. Come ricordato dal segretario, infatti, “in AsuFc se ne sono andati quasi in 230. Si licenziano perché guadagnano 1400 euro con turni massacranti. Ormai non hanno più una vita familiare. Spesso li fanno rientrare dalle ferie. A un certo punto, si dicono, meglio andare a fare il cameriere o un’altra professione”.
La soluzione
Secondo Caslli, per risolvere il problema la strada da seguire può essere una soltanto: “La legge regionale 8 del 9 giugno scorso prevede che entro il 31 dicembre 2023 per sopperire alla carenza di personale medico e infermieristico nei servizi di emergenza e urgenza, sia consentito alle Aziende di ricorrere all’acquisto di prestazioni aggiuntive” anche per il personale del Comparto Sanità.
“Le Aziende applichino immediatamente questo incentivo”, conclude il segretario Nursind.
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