3 problemi di salute trascurati dagli infermieri

Dario Tobruk 05/04/23

L’infermieristica è una professione dedicata a fornire il massimo benessere agli altri, ma troppo spesso ciò avviene a discapito della salute degli infermieri stessi. Gli infermieri, spesso ignari delle proprie condizioni psicofisiche, trascurano le complicazioni tipiche del lavoro infermieristico.

In questo articolo affronteremo i 3 principali problemi di salute che gli infermieri devono affrontare e cercheremo di fornire alcuni utili consigli per migliorare il loro nostro stato di salute.

I problemi di salute mentale degli infermieri


Tra i vari problemi di salute degli infermieri, quelli correlati alla salute mentale sono i più comuni e, paradossalmente, i più sottovalutati. Il burnout rappresenta solo l’apice di una serie di disagi e difficoltà psicologiche, come la depressione e l’ansia, che lo stoico infermiere nasconde a se stesso e agli altri.

Nonostante la pressione delle prestazioni richieste dalla professione, le responsabilità del ruolo e la condivisione perpetua della sofferenza dei malati, persino durante pandemie globali, l’infermiere spesso si trascina avanti e indietro per il reparto, non considerando la possibilità che tutta questa pressione possa, prima o poi, comportare pesanti conseguenze sia fisiche che mentali.

Spesso ci sono soluzioni alla portata di tutti per alleviare la situazione, ma nonostante l’utilità di queste piccole attenzioni, l’intervento più efficace non può prescindere dal consultare uno psicologo esperto, se se ne sente il bisogno. Nel frattempo, però, possiamo…

Eliminare lo stress inutile

Lo stress inutile è quello che non è necessario subire: preoccupazioni eccessive che durano troppo a lungo durante il nostro lavoro, invece di impiegarle meglio nella nostra vita personale. Facciamo un esempio: ci preoccupiamo di quello che pensano i nostri colleghi. Vogliamo fare una buona impressione e in una società composta da persone di buon senso, questo è giusto.

Ma ossessionarsi su cosa pensano gli altri di noi è uno spreco di energie che un infermiere stressato non può permettersi. Cerca di comprendere la sottile differenza tra fare del proprio meglio nel proprio lavoro e sforzarsi di apparire come il migliore.

Alla lunga, è controproducente prodigarsi in contorsionismi solo per spiccare tra gli altri. Non cercare ogni giorno di essere migliore degli altri, ma piuttosto cerca di diventare la migliore versione di te stesso. Non cercare di cambiare la visione che gli altri hanno di te (cosa impossibile), ma piuttosto quella che tu hai di te stesso.

Allontanare lo smartphone

Forse non lo sai ma una parte del nostro cervello è ormai impegnata a pensare costantemente al nostro smartphone. Le energie mentali spese sono tali che alcune persone “sentono” squilli, vibrazioni e notifiche inesistenti. Pur di dare un senso a quelle energie spese e dissipare la cosiddetta ringxiety, il nostro cervello ci fa sentire cose che non ci sono. E lo fa consumando energia mentale. Cosa fare sia a casa ma soprattutto a lavoro (dove non dovremmo nemmeno usarlo):

  • Silenzia le notifiche di tutte le app ed email.
  • Imposta una suoneria diversa, ad esempio la Cavalcata delle Valchirie, per i contatti veramente importanti (casa, lavoro, figli, parente X,ecc…)
  • Caccia quel cellulare in un cassetto, abbastanza lontano da farti dimenticare del cellulare ma abbastanza vicino da sentirlo. Poi dimenticalo.
  • Fai quello che devi fare.
  • Datti dei tempi definiti su quando controllare il telefono e rispettali. Ogni due ore, ogni ora, ogni 45 minuti al massimo ma poi ricaccia quel cellulare dentro il cassetto della scrivania.
  • Controlla il cellulare solo se Richard Wagner ti suona dentro il cassetto! Perché solo in quel caso la chiamata sarà abbastanza importante da distrarti da quello che stai facendo.

Dormire bene

Ne abbiamo già parlato, tra turni notturni e stress eccessivo per un infermiere stressato oltre ogni limite dormire bene sembra utopico, eppure non dovremmo mai smettere di migliorare questo aspetto della nostra vita.

Dormire è come fare benzina e mettere l’olio nella macchina: puoi essere superficiale quanto vuoi con la tua macchina ma prima o poi, o fondi il motore e bene che ti vada rimani a piedi in autostrada! Quindi come possiamo imparare a dormire bene quando non facciamo altro che smontare dalla notte, saltare riposi e fare capriole dalla mattina alla sera? Continua a leggere fino alla fine l’articolo e lo scopriremo!

ECG facile: dalle basi all’essenziale

FORMATO CARTACEO

ECG facile

Quando un infermiere entra in un nuovo contesto lavorativo, viene investito da un’onda di gigantesche proporzioni di protocolli, nozioni, dinamiche, relazioni e migliaia di cose da sapere. Fortunatamente, però, la saggezza professionale insegna che le cose hanno, alla fine, sempre la stessa dinamica: prima è tutto difficile, poi diventa normale, e prima o poi le cose si faranno semplici. È un ciclo che si ripete. Quale che sia il reparto o il servizio, prima si affronterà la montagna e prima si potrà godere della vista incantevole dei picchi a fianco delle nuvole, e scendere a valle soddisfatti del cammino, pronti per la prossima sfida. L’interpretazione dell’elettrocardiogramma è una di queste sfide. Lo scopo di questo breve manuale è guidare il sanitario, per quanto sia possibile, verso il pendio più semplice da scalare, aiutandolo passo dopo passo ad acquisire gli strumenti per non cedere mai di fronte alle avversità. A differenza dei numerosi manuali di autoapprendimento all’interpretazione dell’ECG disponibili nelle librerie e sul mercato, questo testo non è stato pensato per medici, ma è scritto e pensato per il personale sanitario come l’infermiere o, se volete, il tecnico sanitario perfusionista o di radiologia, che ogni giorno si confrontano con questo meraviglioso strumento di indagine. Il manuale tra le vostre mani ha il solo scopo di farvi sviluppare un unico superpotere: saper discriminare un tracciato normale da uno patologico, sapere quando dovrete segnalarlo al medico, e possibilmente salvare la vita del paziente. Scusate se è poco! Dario Tobruk Infermiere di area critica, ha lavorato in Cardiologia e UTIC e si è specializzato in ambito cardiologico. Da sempre persegue l’obiettivo di occuparsi di informazione, divulgazione e comunicazione medico-scientifica. In collaborazione con la casa editrice Maggioli, ha fondato dimensioneinfermiere. it, che tuttora dirige.

Dario Tobruk | Maggioli Editore 2021

Problemi muscolo-scheletrici del lavoro infermieristico

Fare l’infermiere è un lavoro impegnativo dal punto di vista mentale ma, soprattutto, fisico. Non solo pazienti con difficoltà di mobilità, attrezzature pesanti, carrelli e apparecchi di ogni sorta vengono spostati e sollevati tutti i giorni da una parte all’altra del reparto con notevoli sovraccarichi fisici e disordini muscoloscheletrici.

È esperienza di tutti che la maggior parte delle cause di malattie professionali in campo infermieristico sono imputabili a infortuni di natura muscoloscheletrica. Sforzi rapidi ed eccessivi, inciampi e cadute accidentali, distorsioni articolari ed altre lesioni sono le cause maggiori di infortuni sul lavoro.

In questo caso le soluzioni risiedono tutte nella formazione alla mobilitazione dei carichi che, quando assente, andrebbe richiesta con decisione al coordinamento e alla dirigenza in capo alla struttura. Oltre alla doverosa formazione degli operatori è necessario disporre di tutti i dispositivi che aiutano gli infermieri ad effettuare gli spostamenti dei carichi, come i sollevatori o le cinture.

Ultimo ma non meno importante, le amministrazioni dovrebbero sempre garantire l’adeguato numero di infermieri in turno per garantire che i singoli professionisti non si debbano impegnare in eccessivi carichi.

Il rischio cardiovascolare di chi lavora a turni

Si sa, gli infermieri sono pessimi pazienti. La continua esposizione a sofferenza e malattie rende l’infermiere insensibile ai normali alert del proprio corpo. Inoltre l’accesso libero a infinite risorse e alle consulenze dei vicini colleghi medici può favorire un atteggiamento superficiale di autocura che spesso sfocia nel trascurare il proprio stato di salute.

Il superlavoro, i continui salti di riposo e gli eterni straordinari, possono comportare gravi ripercussioni sul sistema cardiocircolatorio ma tra tutti gli stressor tipici del lavoro infermieristico, il più pericoloso per la salute cardiovascolare è senza dubbio il lavoro a turni. Le alterazioni del ciclo sonno-veglia e l’insonnia sono direttamente correlati ad effetti negativi sullo stato di salute.

La conferma di questo assunto viene da uno studio pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine che riporta uno studio ventennale su un campione di circa 75mila infermieri dove, nel caso di turnazioni per almeno 5 anni, si dimostra l’aumento del rischio cardiovascolare di almeno il 23% per chi ha lavorato in turnazione per periodi maggiori di 15 anni, e dove, complessivamente per almeno 1 infermiere su 10, è dimostrato un aumento della mortalità dovuta al lavoro notturno.

In molti nostri articoli abbiamo affrontato tutte le soluzioni per affrontare meglio il turno di notte o per risolvere i problemi di insonnia, ma vogliamo riportare anche qui alcuni validi consigli:

  • Organizza al meglio un ambiente di riposo. Sistema la stanza da letto prima dell’inizio del turno in modo da ritrovarla al tuo rientro pronta per farti addormentare. Favorisci dei rituali che ricordino al tuo cervello che è ora di dormire: leggere un libro noioso o bere una tisana sono sempre ottime soluzioni.
  • Fai esercizio fisico: i benefici di una moderata ma costante attività fisica, tra cui una piacevole stanchezza che induce al sonno e una maggiore efficienza cardiovascolare, non tarderanno ad arrivare.
  • Prova la mindfulness: una pratica che riduce l’ansia, favorisce la concentrazione e il rilassamento, utili nelle fasi di induzioni al riposo.
  • Non sforzarti a dormire se non arriva il sonno, non funziona. Se non riesci a prendere sonno entro mezz’ora alzati dal letto e fai qualcosa di rilassante

Speriamo che questi consigli possano averti aiutato a prendere in maggiore considerazione anche la tua salute e non solo quella dei tuoi pazienti. Ma se hai bisogno di altri buoni consigli per gestire lo stress del lavoro infermieristico abbiamo ancora qualche articolo utile per te: