Fino a 500 ore di straordinario per la campagna vaccinale, ma c’è chi non ha ancora visto nessun soldo

Anche questa è Italia: eroi qua, angeli di là, premi, ringraziamenti, commozioni, monete, francobolli, ma poi… Ci sono problemi anche a pagarli, gli operatori sanitari che hanno tolto le castagne dal fuoco al nostro SSN e hanno fatto i salti mortali per vaccinare la popolazione.

A distanza di un anno, nessun soldo

Già, perché sembra che tra i vari ritardi nei pagamenti di chi si è impegnato nella campagna vaccinale, ci sia addirittura chi a distanza di un anno non ha ancora visto un soldo. E parliamo di professionisti che hanno lavorato nei centri vaccinali accumulando anche cinquecento ore di straordinario per affrontare l’emergenza Covid!

‘Abbiamo lavorato anche 24 ore di seguito’

La notizia, firmata da Ii7 Magazine, riguarderebbe diversi medici, infermieri e altri operatori sanitari della provincia di Brindisi, che raccontano: “Abbiamo sacrificato le nostre famiglie, siamo entrati negli hub vaccinali dopo i turni in ospedale per metterci a disposizione della gente. Abbiamo lavorato anche per 24 ore di seguito ma ad oggi non ci è stato ancora riconosciuto nulla.

Quando sono stati presi gli accordi la Regione e la stessa Asl di Brindisi ci avevano assicurato che saremmo stati retribuiti. Molti di noi hanno anche acceso dei mutui confidando sul lavoro che stavano svolgendo al di fuori dei turni ordinari, per non parlare dei rischi che hanno continuato a correre nonostante tutti i protocolli di sicurezza”.

Nessun atto regionale

Come dichiarato da Arturo Oliva, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi: “Neppure i medici dipendenti sono stati pagati. L’accordo prevedeva 80 euro l’ora, sappiamo che la Asl di Brindisi ha contabilizzato le ore lavorate ed ha inviato il preventivo alla Regione Puglia ma al momento non c’è stata alcuna risposta”.

I motivi? Beh, i soliti e paralizzanti incartamenti burocratici tutti italiani: sembra infatti che, secondo quanto dichiarato dalla Asl, non si sia proceduto al pagamento in quanto ad oggi non risulta pervenuto alcun atto regionale provvisto della relativa copertura finanziaria.

‘Nessuno si è tirato indietro’

L’accordo finanziario ufficiale prevedeva un importo orario di 80 euro per i medici, di 50 euro per infermieri (e assistenti sanitari) e di 15 euro per gli altri operatori. Medici, infermieri e assistenti sanitari avevano un limite massimo di 100 ore, mentre il resto del personale un massimo del 50 per cento delle ore totali rese. Il problema è che, per far fronte all’emergenza, tutti hanno lavorato ben oltre il tetto massimo stabilito.

“Nessuno si è tirato indietro”, ha sottolineato Oliva. Eppure, adesso, al termine del periodo degli eroi, sembra proprio che nessuno abbia chissà quanta fretta di farsi avanti per risolvere l’imbarazzante problema.

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Alessio Biondino

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