La leadership del coordinatore riduce gli errori degli infermieri, ma non solo: LO STUDIO

Sono stati elaborati i primi dati di uno studio nazionale multicentrico ideato, progettato e curato dalla Direzione Infermieristica del Policlinico Tor Vergata (Roma) e sostenuto dal CECRI (Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica), dalla SIDMI (Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche), dalla CNAI (Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermieristiche) e da Federsanità.

Middle management

Alla ricerca, che ha l’obiettivo di indagare la correlazione tra la leadership esercitata dai coordinatori infermieristici (il “middle management”), il benessere organizzativo/operativo degli infermieri e gli esiti di cura (“Nursing Sensitive Outcomes”), hanno partecipato 35 aziende italiane da nord a sud e 26 unità operative hanno già concluso la raccolta dei dati, mentre 42 sono ancora in fase di raccolta (si stima di arrivare a un centinaio di U.O. a fine anno).

In tutto sono 300 gli infermieri momentaneamente arruolati (su vuole arrivare a 2000), mentre gli outcomes registrati ammontano a 2400 (si conta di raggiungere quota 8000 per fine anno).

L’effetto di una buona leadership sugli infermieri

L’elaborazione di questi primi dati raccolti, oltre a confermare quanto già presente in letteratura sulla relazione tra organizzazione e esiti di cura, ha mostrato qualcosa di interessante che, se confermato al termine della ricerca, permetterebbe l’individuazione di diversi ambiti di intervento: quando il coordinatore infermieristico “funziona” e 

esercita uno stile di leadership etico e autentico, i livelli di cinismo, di stress e di sindrome di burnout degli infermieri sono decisamente più bassi. Diminuiscono gli errori.

Altresì, nei membri dell’equipe l’intenzione di abbandonare la professione infermieristica è assai meno importante di altri contesti. Ma non solo: anche i livelli di dedizione al lavoro, di senso di appartenenza e di soddisfazione lavorativa sembrano essere decisamente sopra la media con valori statisticamente significativi.

E le conseguenze di tutto ciò, non possono non ripercuotersi anche in ambito extra-lavorativo: i dati dimostrano anche che, con un leader che supporta al meglio le attività dei propri colleghi e che riesce a risolvere meglio eventuali conflitti, anche la qualità di vita degli infermieri si alza in modo importante.

L’applicazione dei dati (se confermati)

Bisogna investire sulla leadership, dunque: qualora i risultati dello studio venissero confermati, sarà opportuno pensare bene a come riorganizzare le nostre equipes, magari implementando corsi di formazione per lo sviluppo della leadership, per la gestione dei gruppi di lavoro e avviando progetti di team building.

Tutte le aziende sanitarie del territorio nazionale possono ancora partecipare, visto che lo studio è costituito da una Web Survey aperta fino al 31 dicembre 2022 (inviare una email a: ricerca.leadership@gmail.com).

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Alessio Biondino

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