Il processo di nursing è il metodo scientifico attraverso cui l’infermiere opera nei confronti dei propri assistiti. In questo articolo elencheremo i fondamentali della procedura alla base dell’assistenza infermieristica e le fasi del problem solving applicato all’infermieristica.
Indice
- Cosa è il processo di nursing?
- Quali sono le fasi del processo assistenziale infermieristico?
- Cosa si intende per accertamento infermieristico?
- Come si sviluppa una diagnosi infermieristica?
- Cos’è l’identificazione degli obiettivi infermieristici?
- Che cos’è la pianificazione nel piano di assistenza infermieristica?
- Cosa si intende con attuazione nel processo assistenziale?
- Come fare la valutazione del processo di nursing?
Cosa è il processo di nursing?
Con processo di nursing ( o anche detto processo di assistenza infermieristica) si identifica un approccio logico e razionale, ispirato a una metodologia sistematica (il problem solving scientifico), finalizzato all’erogazione di cure infermieristiche che rispondano ai bisogni specifici di assistenza della persona attraverso un piano di assistenza infermieristica.
Il problem solving è alla base del processo di nursing e ne consente la flessibilità necessaria nel “mondo reale” della pratica infermieristica clinica. Esso è costruito e sorretto dall’information processing (inteso come la capacità di dare coerenza a tutti i dati recepiti) e dal decision-making (metodo che ispira diverse fasi del processo).
Quali sono le fasi del processo assistenziale infermieristico?
Quali sono le fasi del processo di nursing? Il metodo viene classicamente suddiviso in sei fasi:
- accertamento
- diagnosi
- identificazione degli obiettivi
- pianificazione
- attuazione
- valutazione
La teoria degli insiemi è in grado di contestualizzare ulteriormente le 6 fasi del processo di assistenza infermieristica in un sistema di insiemi.
Questa teoria ci aiuta a comprendere come, nel processo di assistenza infermieristica, il tutto (l’insieme che contiene gli altri sottoinsiemi) valga più della somma delle parti: le sei fasi, prese singolarmente e sommate, hanno comunque meno valore rispetto al loro insieme integrato e funzionale, così come i singoli componenti di un motore di una macchina valgono meno di un motore che funziona e che ci porta dove vogliamo andare.

Se sei un infermiere in cerca di approfondimenti o stai preparando un concorso, “L’infermiere – Manuale teorico-pratico per i concorsi e la formazione professionale” di Marilena Montalti e Cristina Fabbri (Maggioli Editore) è la risorsa ideale. Un testo aggiornato e completo per affrontare al meglio la pratica clinica e le selezioni concorsuali. Disponibile su MaggioliEditore.it e su Amazon.
Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione
Manuale per l’Infermiere collaboratore professionale
Questo manuale è destinato sia a professionisti esperti, sia a coloro che devono studiare per superare le prove di un concorso per il profilo da infermiere. Gli argomenti vengono trattati in modo chiaro e approfondito, seguendo le indicazioni dei programmi d’esame dei concorsi delle Aziende Ospedaliere e delle ASL. Nella prima parte del libro vengono descritti l’evoluzione e gli aspetti normativi del Sistema Sanitario Italiano, partendo dall’istituzione e dalle principali riforme del Servizio Sanitario Nazionale arrivando fino al PNRR. L’analisi prosegue con un focus storico e legislativo dell’Infermiere (il profilo professionale, il Codice Deontologico, il percorso di formazione continua ECM, il Codice di Comportamento e le principali teorie infermieristiche) e dell’OSS, descrivendo il percorso che va dall’infermiere generico fino alla figura dell’Operatore Socio Sanitario. Il manuale tratta il processo di assistenza (i modelli per la valutazione delle attività assistenziali) e la ricerca infermieristica con la descrizione delle evidenze nella pratica professionale, con un focus specifico sull’Evidence-Based Medicine (EBM) e sull’Evidence-Based Nursing (EBN). Una parte si focalizza sulle strategie da implementare per garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori sanitari, includendo aspetti come il risk management, l’health technology assessment e le infezioni correlate all’assistenza-ICA. Viene inoltre trattata la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro, in particolare il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. L’ultima parte offre un approfondimento sull’assistenza infermieristica, descrivendo gli strumenti operativi disponibili, come linee guida, protocolli, procedure, PDTA, scale di valutazione e cartella infermieristica. Vengono anche discusse le principali procedure adottate, tra cui Case Management, Primary Nursing e telemedicina, insieme alle diverse tipologie di assistenza, che comprendono quella di base, internistica, area critica sia in ambito intraospedaliero che extraospedaliero, e assistenza perioperatoria. Nella sezione online collegata al libro sono disponibili alcuni approfondimenti normativi. Ivano CervellaLaurea in Infermieristica, Master di I° Livello in Management e Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di II° Livello in Organizzazione, Management, Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Progettista percorsi formativi ECM (Educazione Continua in Medicina), Membro di “Selezioni – Equipe didattica – Esami OSS”, Docente SSN. di Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (Università Piemonte Orientale) e del corso OSS, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario.Carlo CatanesiLaurea in Infermieristica, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di I° livello in Management e Coordinamento delle professioni sanitarie, Master di II° livello in Management e Direzione di strutture complesse. Infermiere presso la S.S. Grandi Ustioni dell’ AOU CSS di Torino, Docente SSN, vanta numerose pubblicazioni scientifiche ed esperienze professionali e didattiche in ambito sanitario.
Ivano Cervella, Carlo Catanesi | Maggioli Editore 2025
34.20 €
In base alla teoria dei sistemi, invece, possiamo ulteriormente contestualizzare il processo di risoluzione dei problemi infermieristici, o qualsiasi altro problema medico, sanitario, persino informatico, in:
- Fase di input: accertamento (osservazione, intervista infermieristica ed esame obiettivo).
- Throughput: capacità di un sistema di elaborare dati, ovvero la parte progettuale che comprende le diagnosi infermieristiche e i risultati, dove tutto viene pianificato e attuato attraverso l’assistenza infermieristica.
- Fase di output: conclusione del servizio, revisione e valutazione finale.
Cosa si intende per accertamento infermieristico?
Nel processo assistenziale, l’accertamento infermieristico è la raccolta sistematica di dati soggettivi e oggettivi, con lo scopo di esprimere un giudizio infermieristico clinico su un paziente e i suoi bisogni di salute. È la base del processo di assistenza. I dati dell’accertamento sono raccolti attraverso:
- osservazione e intuizione;
- anamnesi infermieristica,
- intervista (standard) e colloquio,
- esame obiettivo fisico.
L’osservazione inizia durante il primo incontro con il paziente ed è un processo continuo. L’intervista infermieristica permette l’accertamento sistematico dello stato funzionale di salute, includendo la percezione e l’interpretazione dei problemi del paziente.
Durante l’esame fisico, per ottenere i dati, l’infermiere utilizza le tecniche di ispezione, percussione, palpazione e auscultazione. Le informazioni obiettive tratte dalle registrazioni sanitarie, fra cui dati di laboratorio e diagnostici, completano il database.
Di solito, un’approfondita anamnesi infermieristica e un accertamento fisico sono richiesti al momento del ricovero o della presa in carico, oppure al momento della prima visita da parte di un infermiere di famiglia o di assistenza domiciliare.
Questo database iniziale di informazioni cliniche diventa il punto di riferimento per tutti gli ulteriori accertamenti infermieristici.
In fase di raccolta dati è necessario considerare alcuni fattori che influenzano direttamente la qualità di questa parte del processo:
- Considerare l’attendibilità della fonte, che verrà suddivisa in fonte primaria quando raccogliamo dati direttamente dall’interazione paziente, e in fonte secondaria quando avviene attraverso parenti o altri operatori sanitari.
- Ricordare sempre lo scopo principale: individuazione del bisogno assistenziale del paziente.
- Valutare e discriminare le tipologie dei dati raccolti tra dati soggettivi (come il dolore) e dati oggettivi (es. la pressione arteriosa).
Come si sviluppa una diagnosi infermieristica?
La diagnosi infermieristica è definita come “un giudizio clinico sulle risposte di un individuo, una famiglia o una comunità a problemi di salute reali o potenziali o ai processi vitali” e rappresenta la seconda fase del processo di nursing.
Le diagnosi sono gli atti clinici dell’identificazione dei problemi, ma anche la definizione di tali problemi. Le diagnosi infermieristiche offrono le basi per scegliere gli interventi infermieristici volti a raggiungere i risultati di cui l’infermiere è responsabile.
Quindi, come operatore prescrittore, l’infermiere diagnostica tutte quelle situazioni a cui è, in qualche modo, sensibile.
Quando una situazione clinica non è descritta completamente da una diagnosi infermieristica, ma lo è da una diagnosi medica, in questo caso si parla di problema collaborativo, da cui nascono le prescrizioni dipendenti (collaboranti) e interdipendenti. I NIC/NOC sono strumenti che risolvono le interdipendenze.
Cosa si intende per diagnosi infermieristica?
- È la base di scelta degli interventi di cui l’infermiere è responsabile.
- È un giudizio professionale sulle condizioni del paziente e sui trattamenti ricevuti.
- È il cardine della pianificazione.
- È l’interpretazione dei dati per individuare i bisogni del paziente e definire l’assistenza necessaria a superare la malattia.
Cosa non è una diagnosi infermieristica?
- Non è una diagnosi medica, non è un problema: si occupa del malato e non della malattia.
- Non è un’etichetta stereotipale come obesità, ma una circoscrizione totale sui bisogni del paziente.
- Non rappresenta una situazione clinica come la gravidanza o un’insieme di segni e sintomi.
Come si compila una diagnosi infermieristica?
Esistono diverse tassonomie per classificare le diagnosi infermieristiche (tra cui NANDA e CCC), ma possiamo riassumere il concetto affermando che una diagnosi infermieristica è principalmente di tre tipi: reale, di rischio o riguardante la salute o il benessere.
Useremo come esempio un paziente che presenta sia un una lesione da pressione, che un alto rischio di svilupparne ancora. Per il nostro paziente con lesioni, faremo due diagnosi infermieristiche: una reale e una di rischio, con degli esempi chiarificatori.
Una diagnosi infermieristica reale è convalidata clinicamente e può essere formulata secondo questo standard:
- Titolo: alterazione, deficit, ecc..
- Definizione: quando univoca, definisce la diagnosi
- Caratteristiche definenti: sono i segni e i sintomi che confermano la diagnosi o la negano. Possono essere:
- Maggiori, se rappresentano l’80-100% sono indicatori critici di convalida.
- Minori, quando presenti al 50-70%, coadiuvano la diagnosi ma da sole non sono sufficienti.
- Fattori correlati: eziologia e probabili cause.
- Fisiopatologia (bio e psiche)
- Situazionale
- Fasi maturative (es. adolescenza, menopausa,…)
- Trattamenti (es. intervento chirurgico)
Un esempio di diagnosi infermieristica reale (tipo NANDA) è:
- Titolo: Integrità cutanea compromessa;
- Definizione: Alterazione dell’epidermide;
- Caratteristiche definenti: Soluzione di continuo della superficie cutanea (caratteristica maggiore);
- Fattori correlati: umidità, immobilizzazione fisica (fattori esterni), compromissione della sensibilità o prominenza ossee (fattori interni);
Una diagnosi infermieristica di rischio è quando l’infermiere evidenzia, tramite giudizio clinico, e attraverso scale validate – come nel caso di un paziente con lesioni da pressione faremo con la scala di Braden – la vulnerabilità dell’assistito verso un determinato rischio. Una diagnosi infermieristica di rischio si basa su questi elementi:
- Titolo: Rischio di…
Definizione: se presente, aumenta il livello di validazione.
Correlato a: situazione eziologica (fattori esterni e fattori interni)
Secondario a: particolare condizione clinica.
Mentre un esempio di diagnosi infermieri di rischio (tipo NANDA) è
- Rischio di compromissione dell’integrità cutanea;
- Definizione: rischio di alterazione dell’epidermide;
Correlata a Immobilizzazione fisica (fattore esterno) e cambiamenti del turgore e della pigmentazione cutanea (fattori interni);
Secondario a a emiplegia post-ictus.
Cos’è l’identificazione degli obiettivi infermieristici?
L’identificazione dei risultati, comprendendo gli obiettivi del paziente e i criteri di risultato, è parte integrante del processo di assistenza infermieristica. Si attiene alla formulazione e alla documentazione di obiettivi misurabili, realistici e centrati sul paziente. È una fase fondamentale, che porta a considerare i problemi e a utilizzare i punti di forza del paziente nella pianificazione degli interventi assistenziali.
Caratteristica di un obiettivo infermieristico:
- Deve essere una descrizione precisa dei comportamenti che la persona dovrà compiere e o dei risultati che dovrà raggiungere.
- Deve contenere:
- Soggetto (chi?);
- Verbo (quale azione?);
- Condizione (in quale circostanze?);
- Criterio (quanto desiderabile?)
- Tempo (entro quando?)
- Deve essere pertinente e coerente, logico, misurabile, realizzabile, osservabile, precise e accettabile.
- Può essere a breve o lungo termine.
Che cos’è la pianificazione nel piano di assistenza infermieristica?
Questa fase riguarda la preparazione di un piano assistenziale che sovrintenda e coordini le attività dell’equipe infermieristica e del personale di supporto nell’erogazione dell’assistenza.
Il piano di assistenza infermieristica è una sintesi scritta dell’assistenza che il paziente riceve. Deve essere raggiunta attraverso la giusta selezione delle priorità d’intervento.
Sarà documentato nella documentazione e nella cartella infermieristica del paziente e l’infermiere è responsabile della sua stesura anche dal punto di vista medico-legale, oltre che etico e deontologico.
Si avvale della compilazione di prestazioni infermieristiche: un sistema di decisioni tecniche e gestionali costituite da un insieme di azioni fisiche, verbali e mentali, pianificate in autonomia dall’infermiere per rispondere ad uno specifico bisogno di aiuto espresso o inespresso dall’assistito, ovvero con l’azione compensatoria di assistenza.
Gli interventi infermieristici si distinguono a seconda del coinvolgimento in:
- Autonomi. Alcuni esempi:
- l’insegnamento e l’educazione
- l’assistenza psicologica
- l’igiene personale
- la mobilizzazione e il riposizionamento
- l’aiuto nella deambulazione
- l’alimentazione
- Dipendenti. Quando si riferiscono a situazioni che implicano il coinvolgimento del medico, in particolare quando sono co-dipendenti dalla prescrizione e dal trattamento medico, come:
- Somministrazione di farmaci
- Procedure chirurgiche, terapeutiche e diagnostiche
- Prelievi di sangue
- Interdipendenti, se effettuati tramite la collaborazione degli altri operatori sanitari come:
- Collaborazione all’educazione di un paziente; nel seguente caso gli interventi permettono all’infermiere di coordinare le sue attività in modo da usufruirsi delle conoscenze di altri professionisti a beneficio dell’assistito.
Cosa si intende con attuazione nel processo assistenziale?
Ogni azione è orientata alla realizzazione degli obiettivi preposti, assistendo il paziente a raggiungere il massimo livello funzionale di salute. Include anche le funzioni di coordinamento, delega e attribuzione dei compiti.
Essendo l’assistenza infermieristica erogata per raggiungere gli obiettivi del paziente, gli infermieri devono concentrarsi sulle proprie azioni, assicurandosi che ogni intervento sia necessario e richiesto.
Le componenti dell’attuazione sono: il riaccertamento, l’inizio del piano, la valutazione della risposta e la registrazione delle azioni eseguite.
Momenti dell’intervento sono la convalida del piano e la preparazione delle persone, dell’ambiente e delle risorse. L’attuazione richiede l’uso di abilità intellettive, interpersonali e tecniche.
La pratica infermieristica professionale richiede di sviluppare esperienze in ognuna di queste abilità.
Sia la pianificazione che l’attuazione sono fondamentalmente documentate attraverso sistemi standard, in cui gli interventi sono esplicitati e la loro attuazione è registrata. La registrazione degli interventi consente agli infermieri di:
- condividere la gestione dell’assistenza generale infermieristica della persona;
- garantire la continuità assistenziale;
- modificare la pianificazione in funzione della valutazione dello stato di salute del paziente.
Come fare la valutazione del processo di nursing?
La valutazione è stima, classificazione e giudizio. Nella valutazione si scopre il motivo del successo o del fallimento, e l’obiettivo può pertanto essere raggiunto, non raggiunto o parzialmente raggiunto.
La valutazione verifica sia i risultati dell’assistenza che ogni singola fase, quindi oltre a essere finale è anche continua e può presentarsi in ogni momento dell’attuazione.
La valutazione, positiva o meno, è una decisione che nasce dall’interazione tra paziente e infermiere. Il giudizio nelle fasi precedenti del processo di nursing porta al riaccertamento, alla rivalutazione della diagnosi infermieristica e, eventualmente, a una nuova identificazione degli obiettivi, pianificazione, attuazione e valutazione e così via.
Fino a che tutti i problemi assistenziali del paziente non siano stati risolti, o che almeno l’équipe ci abbia provato, sufficientemente a lungo.
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)