Intanto che dai piani alti della professione infermieristica ci si esprime con discutibili rassicurazioni sul futuro (VEDI articoli: Mangiacavalli (FNOPI): «Decreto Bollette? Il segnale di un cambiamento che attendevamo da tempo» e Annuario SSN 2021, esulta la FNOPI: “Infermieri in pole position nell’erogazione dell’Adi”), sempre più infermieri fuggono dalla professione o escogitano di farlo (VEDI); e ciò mentre i giovani, per nulla attratti da uno scempio professionale oramai impossibile da non notare, non scelgono più il corso di laurea a tema (VEDI).
È una crisi professionale senza precedenti, quella che attanaglia l’Infermieristica italiana, che non si riesce più a limitare nemmeno provando a nascondere l’immondizia sotto al tappeto; strategia, questa (VEDI ad esempio il tema del demansionamento sistematico perpetrato dalle aziende e troppo spesso ignorato dai vertici della categoria), che pare aver funzionato per decenni, certo; ma che adesso non serve più a molto per limitare i danni.
Ed ecco che le aziende, nonostante gli infermieri da arruolare tra le proprie fila non si trovino più da nessuna parte (complici offerte di lavoro al limite del ridicolo), si dilettano nel produrre annunci tanto inquietanti quanto emblematici; che purtroppo evidenziano quale sia la reale concezione di quella che dovrebbe sì essere una professione intellettuale, ma che dai più è vista ancora oggi come pura manovalanza senza né scienza né coscienza.
A Roma, senza ritegno alcuno, per una RSA si ricercano Infermieri “Professionali” che abbiano esperienza di almeno un anno come addetti alle pulizie. A Milano, un «centro formativo in ambito medico ricerca OSS e/o infermieri per assistenza sanitaria durante attività di tirocinio medico formativo» (concetto degno delle memorabili supercazzole di Tognazzi in Amici Miei), offrendo un irresistibile benefit: bevande gratis!
E poi c’è chi offre 600 euro al mese agli infermieri neolaureati e chi, non risparmiando dettagli, preferisce scrivere una castroneria dietro l’altra: cercasi infermiere che «presta assistenza infermieristica secondo le direttive mediche», che effettua «perette e clisteri», che «assiste il medico» e che «gestisce le uscite» (facendo pure da portantino?) «per accertamenti, ricoveri ospedalieri, visite specialistiche».
Per non parlare del fatto che, nonostante in questo post pandemia sia divenuto chiaro a tutti che c’è un bisogno incredibile di infermieri (che magari facciano gli infermieri e null’altro) e che in primis siano i professionisti a dover tutelare il proprio nome, ci sono colleghi laureati con tanto di «Master/Dottorato» che si vendono come «colf/badante, addetta alle pulizie, stirare».
Dov’è che vogliamo andare, in questo stato? Possibile che nell’infermieristica italiana tutto sia lecito e/o tollerabile? Perché gli organi che dovrebbero vigilare e tutelare la “professione” si fanno sfuggire sistematicamente tutto questo (e non solo)? Come si può sperare in un riconoscimento adeguato, in un’attrattività professionale accettabile e in un futuro da professionisti veri se non si interviene in primis per arginare questo mare magnum di sfruttamento, svilimento e mortificazione?
Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione
L’infermiere
Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi. Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.
Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020