Ospite con me oggi, un giovane e talentuoso infermiere, il dott. Mattia Romani, creatore e admin della pagina “Pillole di infermieristica”, presente su Instagram e TikTok. La pagina è seguita da tantissime persone, tanto da consacrare il nostro ospite come l’influencer infermiere più “influente” sui social network.
Buongiorno, dott. Romani, e benvenuto. Le faccio subito la prima domanda: com’è nata “Pillole di infermieristica”?
Buongiorno a lei e grazie per l’invito. Il progetto “Pillole di infermieristica” è nato durante il primo lockdown a seguito della pandemia Covid-19, un po’ per noia e un po’ per un mio desiderio di raccontare quello che studiavo in università. Quindi, insieme ad un mio amico appassionato di grafica, Alessio Ciccolella, abbiamo dato vita alla pagina su Instagram, con l’intento – poi fallito – di raggiungere tante persone lontane dal mondo sanitario per fare educazione sanitaria via web.
Oggi invece la pagina è seguita quasi totalmente da professionisti sanitari, anche se ogni tanto mi capita tra i follower qualche persona non sanitaria, che però interagisce con me, mi fa domande, e questo, devo dirle, mi rende molto felice. L’obiettivo della pagina rimane comunque quello di rendere accessibile a tutti i complessi argomenti medico-sanitari o quantomeno dare uno spunto alle persone affinché possano poi approfondire questi, e penso di riuscirci bene.
Le pagine sono sempre in costante crescita e sono davvero molto contento. Una cosa di cui vado orgoglioso e che voglio condividere quindi con lei, è il fatto di essere uno dei pochissimi infermieri che si occupano di informazione che ci mette la faccia. Non mi nascondo, come purtroppo fanno tante altre pagine.
E’ molto interessante questa cosa. Perché secondo lei in pochi ci mettono la faccia?
Penso sia perché non tutti sono a proprio agio davanti alla telecamera e poi per evitare di avere ripercussioni a lavoro o attacchi diretti da parte dei follower. Non mettendoci la faccia sei più protetto. Gli infermieri sanno essere molto aggressivi talvolta.

E lei non ha paura delle ripercussioni?
No, per niente. Ma poi devo dire che a lavoro apprezzano tutti il mio progetto ed anche con i miei follower ho generalmente un buon rapporto. Poi, comunque, credo che il fatto di metterci la faccia sia uno dei punti di forza della pagina.
Mi ha detto un punto di forza della pagina. E invece un punto debole?
Penso il fatto che io non parli di me, delle mie esperienze; oppure che non parli della professione. Io, infatti, non mi concentro su quello che avviene a livello legale, legislativo, anche perché non saprei farlo, ma propongo solo contenuti clinici.
Cosa si prova ad essere l’infermiere influencer italiano più conosciuto?
E’ una grande responsabilità. Mi spinge a fare sempre meglio, a proporre contenuti sempre di qualità maggiore e sempre più precisi.
Quanto pensa sia importante oggi la comunicazione digitale per la professione infermieristica?
Penso sia fondamentale, perché bisogna rimanere aggiornati. La comunicazione digitale ci permette di mostrarci come professionisti e di arrivare a tutti. Questa cosa è importante, perché a volte mi sembra che noi infermieri parliamo solo tra di noi. In ogni caso, va anche detto che molti colleghi sfruttano la comunicazione in modo errato, come tutte quelle pagine che propongono meme che sugli infermieri e sulla professione che definirei poco professionali.
Sono controproducenti per la professione. Questo importante mezzo va saputo utilizzare perché altrimenti può rivelarsi un’arma a doppio taglio. La stessa FNOPI, con cui mi onoro di collaborare, ne ha riconosciuto l’importanza e cerca sempre di puntare su una comunicazione digitale efficace e professionale.
Infermiere neolaureato? Stai pensando a prepararti per i concorsi?
Sei fresco di studi e pronto ad affrontare il concorso dei tuoi sogni? Perché non dare una mano ai tuoi obiettivi studiando tutti gli argomenti più ostici presenti nelle prove d’esame dei concorsi per infermieri, utilizzando il nostro Manuale teorico-pratico per i concorsi e la formazione professionale? Non te ne pentirai!
Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione
Manuale per l’Infermiere collaboratore professionale
Questo manuale è destinato sia a professionisti esperti, sia a coloro che devono studiare per superare le prove di un concorso per il profilo da infermiere. Gli argomenti vengono trattati in modo chiaro e approfondito, seguendo le indicazioni dei programmi d’esame dei concorsi delle Aziende Ospedaliere e delle ASL. Nella prima parte del libro vengono descritti l’evoluzione e gli aspetti normativi del Sistema Sanitario Italiano, partendo dall’istituzione e dalle principali riforme del Servizio Sanitario Nazionale arrivando fino al PNRR. L’analisi prosegue con un focus storico e legislativo dell’Infermiere (il profilo professionale, il Codice Deontologico, il percorso di formazione continua ECM, il Codice di Comportamento e le principali teorie infermieristiche) e dell’OSS, descrivendo il percorso che va dall’infermiere generico fino alla figura dell’Operatore Socio Sanitario. Il manuale tratta il processo di assistenza (i modelli per la valutazione delle attività assistenziali) e la ricerca infermieristica con la descrizione delle evidenze nella pratica professionale, con un focus specifico sull’Evidence-Based Medicine (EBM) e sull’Evidence-Based Nursing (EBN). Una parte si focalizza sulle strategie da implementare per garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori sanitari, includendo aspetti come il risk management, l’health technology assessment e le infezioni correlate all’assistenza-ICA. Viene inoltre trattata la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro, in particolare il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. L’ultima parte offre un approfondimento sull’assistenza infermieristica, descrivendo gli strumenti operativi disponibili, come linee guida, protocolli, procedure, PDTA, scale di valutazione e cartella infermieristica. Vengono anche discusse le principali procedure adottate, tra cui Case Management, Primary Nursing e telemedicina, insieme alle diverse tipologie di assistenza, che comprendono quella di base, internistica, area critica sia in ambito intraospedaliero che extraospedaliero, e assistenza perioperatoria. Nella sezione online collegata al libro sono disponibili alcuni approfondimenti normativi. Ivano CervellaLaurea in Infermieristica, Master di I° Livello in Management e Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di II° Livello in Organizzazione, Management, Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Progettista percorsi formativi ECM (Educazione Continua in Medicina), Membro di “Selezioni – Equipe didattica – Esami OSS”, Docente SSN. di Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (Università Piemonte Orientale) e del corso OSS, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario.Carlo CatanesiLaurea in Infermieristica, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di I° livello in Management e Coordinamento delle professioni sanitarie, Master di II° livello in Management e Direzione di strutture complesse. Infermiere presso la S.S. Grandi Ustioni dell’ AOU CSS di Torino, Docente SSN, vanta numerose pubblicazioni scientifiche ed esperienze professionali e didattiche in ambito sanitario.
Ivano Cervella, Carlo Catanesi | Maggioli Editore 2025
34.20 €
Progetti futuri?
Mi piacerebbe andare nelle scuole a fare educazione sanitaria: parlare delle MST, delle pratiche di primo soccorso, o anche perché no, fare orientamento. Poi, dato che un mio desiderio è in futuro quello di insegnare le discipline infermieristiche in università, con alcuni colleghi stiamo puntando a portare un seminario sulla comunicazione digitale nell’infermieristica nei corsi di laurea in infermieristica. Ad oggi abbiamo ottenuto un tiepido riscontro, ma siamo sicuri possa essere interessante.
Colgo l’occasione, dato che lei è anche un fresco laureato, per chiederle come pensa sia oggi la formazione infermieristica e se secondo lei i CDS oggi istruiscano bene gli infermieri?
Non è aggiornata. Il pensare che tutto il primo anno si insegnino e si facciano eseguire a tirocinio quasi solo le mansioni igienico-domestiche-alberghiere – che non sono neanche di nostra competenza – non è buono. Penso che basterebbe qualche laboratorio, così come fanno anche i medici.
Mi è capitato di vedere nel mio percorso formativo e lavorativo studenti di medicina che i primi giorni in reparto venissero educati su queste mansioni. Ma duravano due, tre giorni, poi basta. Così dovrebbe essere anche per gli infermieri.
Poi un’altra cosa sbagliata è che ad insegnare agli infermieri ci siano i medici: gli infermieri devono avere docenti infermieri. Ancora, una delle cose peggiori è che molte procedure importanti ti vengano spiegate solo in modo teorico e non pratico: per esempio l’auscultazione o l’esame obiettivo.

Grazie mille, dott. Romani e a presto!
Grazia a lei, dottore.
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