Da oggi, martedì 2 maggio, all’ospedale Infermi di Rimini entra in funzione il nuovo ambulatorio a gestione infermieristica per i codici bianchi e verdi. Il progetto, in fase sperimentale, ha due obiettivi fondamentali: ridurre il lavoro del personale di pronto soccorso e i tempi d’attesa dei pazienti, affidando ai professionisti dell’assistenza alla persona casi a bassa intensità di cura e bassa complessità diagnostica (esempio: trattamento degli eritemi solari e delle punture d’insetto, cambio medicazioni, rimozione dei punti di sutura, ecc.).
Onde evitare nuove e evitabili polemiche, l’Ausl ci tiene a sottolineare che il modello assistenziale in oggetto non potrà vedersi applicato «alla gestione delle sintomatologie che necessitano approfondimenti specialistici (dolori addominali, sintomi neurologici, problematiche cardiovascolari o respiratorie)».
L’infermiere, in possesso di una formazione specifica di 120 ore, applicherà semplicemente i protocolli approvati dalla direzione sanitaria e, almeno nei primi mesi di sperimentazione del progetto, potrà interfacciarsi con il medico di riferimento presente in pronto soccorso.
Il “problema”, se così si può chiamare, è che al momento i cittadini potranno scegliere se effettuare il percorso tradizionale (ed essere perciò visitati nell’ambulatorio medico all’interno del pronto soccorso) o essere affidati agli infermieri.
In quanti sceglieranno la seconda opzione, dando fiducia all’infermieristica italiana? Chissà. Sarebbe interessante, al termine della sperimentazione, avere anche informazioni in tal senso, così da rendersi veramente conto di quanto, per gli utenti, gli infermieri di oggi siano realmente cresciuti e pronti per stare al passo coi professionisti degli altri paesi europei.
Guida al monitoraggio in Area Critica
Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio. A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.
a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015