Si appropriò indebitamente di una confezione di Maalox sul posto di lavoro ed è per questo motivo che un infermiere è stato condannato in Cassazione a un anno e tre mesi di carcere per il reato di peculato.
La notizia, riportata da Il Sole 24 ore, non spiega a dovere i dettagli della vicenda, ma una cosa è certa: peggio di così non poteva andargli. O quasi. L’imputato, infatti, vista la sporadicità dell’episodio contestatogli, aveva invocato almeno l’applicazione dell’articolo 131-bis (consente di restare impuniti, malgrado il riconoscimento del reato commesso, per la particolare tenuità del fatto).
Ma così non è stato: il reato contestatogli, contro la pubblica amministrazione, non è infatti compreso tra quelli potenzialmente soggetti all’articolo 131-bis del Codice penale, considerato il suo disvalore.
Unica consolazione: la Suprema Corte ha dichiarato che il ricorrente potrà beneficiare della sospensione condizionale della pena, cosa che invece gli era stata negata negli altri gradi di giudizio per un precedente riguardante un abuso edilizio. Precedente che gli ermellini hanno giudicato non sufficiente per negargli anche questo beneficio di legge.