È stata depositata ieri dal capogruppo della Lega Piemonte (Alberto Preioni) una proposta di legge per assegnare un’indennità sanitaria temporanea (per il triennio 2023/25) al personale di dirigenza medica e a quello infermieristico con contratto a tempo pieno e indeterminato con le Aziende sanitarie regionali che si trovano nelle aree marginali montane del Piemonte (VEDI Ossola News).
A quanto ammonterebbe? La suddetta integrazione verrebbe determinata in sede di contrattazione integrativa aziendale, certo, ma dovrebbe attestarsi sugli 800 euro lordi per il personale della dirigenza medica e in 350 euro lordi per il personale infermieristico.
A quanto pare la proposta della Lega beneficerebbe di una copertura economica complessiva di 6.135.000 euro (3.539.200 per i medici e 2.596.000 per gli infermieri) e a beneficiarne sarebbero un totale di circa 13.000 lavoratori.
Come spiegato dal capogruppo Preioni: «Era mia volontà e di tutti i consiglieri della Lega eletti in territori di montagna e che hanno sottoscritto questa proposta di legge portare in aula una Proposta di legge che contenesse un aiuto economico in più per i sanitari che operano in un contesto difficile qual è quello delle aree marginali montane del Piemonte.
Un provvedimento già adottato dalla Valle d’Aosta e che grazie all’assessorato alla Sanità abbiamo contemperato alle necessità di una Regione a statuto ordinario come la nostra, con la volontà che nessun territorio rimanga indietro nell’erogazione dei servizi sanitari complice anche una carenza di personale che la pandemia, nelle sue varie fasi, ha acuito.
Politicamente spero che la mia Proposta di legge possa essere approvata con il voto di tutti in Consiglio regionale così che anche le opposizioni possano riconoscere la bontà di questo provvedimento. Allo stesso modo confido che i Comuni possano fare la propria parte per trattenere sui propri territori gli operatori sanitari che oggi operano in un’area marginale montana, ad esempio introducendo incentivi e tariffe più convenienti per l’accesso a servizi fondamentali come gli asili nido.
Ancora una volta il Piemonte apre la strada al panorama italiano: lo abbiamo fatto con l’aumento degli straordinari di medici e infermieri e lo facciamo con questa indennità della quale beneficeranno oltre 13mila operatori sanitari. Siamo comunque certi che il nostro governo continuerà su questa strada a livello nazionale, aumentando gli stipendi di chi ogni giorno difende il bene supremo della Salute pubblica ed eliminando un numero chiuso a Medicina che, dopo la tragica esperienza del Covid, appare anacronistico e controproducente».