“Sono solo un’infermiera”, un libro per raccontare il prendersi cura

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“Sono solo un’infermiera” è il commovente racconto di Gabriella Scrimieri, una bambina determinata che sogna di liberarsi dalle oppressioni sociali per dedicarsi appieno agli altri, diventando infermiera.

Questo libro, ora disponibile su Amazon in diverse versioni, tra cui cartacea ed eBook, nonché nelle principali librerie online, è la prima pubblicazione dell’autrice, che attualmente ricopre il ruolo di Coordinatore Infermieristico presso un rinomato ospedale di Milano, dopo aver vissuto e lavorato nel capoluogo lombardo per oltre 20 anni.

La storia affronta la difficile vita di una bambina costretta a portare sulle sue spalle il doloroso retaggio della sua famiglia, per poi decidere di donarsi agli altri nella sua professione di infermiera, esprimendo la sua umanità e grandezza interiore. La stesura di questo libro è stata un vero e proprio processo di catarsi per Gabriella, poiché ha rivissuto il dolore e la fatica dell’infanzia e dell’adolescenza, riaffermando le sue caratteristiche umane e le motivazioni che l’hanno spinta a diventare donna e poi professionista dell’assistenza.


Nessuno può scegliere la propria famiglia di nascita, né la propria salute o il contesto sociale in cui crescere. Tuttavia, ognuno può trarre insegnamento dalle ferite vissute e utilizzarle come strumento di crescita, che diventa poi un bene prezioso da condividere con gli altri. 

Gabriella, attraverso i suoi ruoli di bambina, figlia, donna e infermiera, è riuscita a guarire le profonde ferite che la vita le ha inflitto: la morte del padre suicida, la vergogna della povertà, l’adolescenza nelle case popolari, la dislessia non riconosciuta, la lotta contro l’anoressia e la violenza del bullismo. Durante tutto questo, Gabriella ha avuto un faro d’amore nella figura del suo nonno materno, che ha contribuito a plasmare il suo carattere e la sua profonda dolcezza nel prendersi cura degli altri.


Le pagine di “Sono solo un’infermiera” racchiudono tutte le sfumature di una vita sicuramente dura e dolorosa, ma che, grazie a una forza immensa e alla capacità di rigenerarsi, si è trasformata in una meraviglia e può essere un grande esempio per coloro che desiderano rinascere e comprendere come trasformare il dolore in empatia e dono, sia per sé stessi che per gli altri. La vita di Gabriella come infermiera si evolve come un magnifico puzzle, con ogni pezzo che si incastra pian piano, dando forma a una professione che risponde alle necessità degli altri.

“Sono solo un’infermiera” parla di una società che spesso non riconosce adeguatamente il ruolo dell’infermiere e la sua importanza sociale, come invece avviene in altri paesi. Ancora oggi, infatti, dire di essere infermiere qui da noi non suscita sufficiente interesse, sia da parte dei cittadini che delle istituzioni. Anzi, tra stipendi da fame, sfruttamento, demansionamento e mortificazioni quotidiane, diciamo pure che spesso genera compassione. 

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