Prevenire e smorzare le aggressioni al personale sanitario con posti di Polizia in ogni ospedale? Sarebbe forse troppo costoso. Perciò, i lavoratori che si sentono stanchi di prendere botte e che non hanno più intenzione di porgere l’altra guancia, anche a Novara possono contare su corsi di autodifesa.
All’Ospedale Maggiore della Carità, infatti, sono ben 200 i lavoratori che hanno chiesto di aderire al corso sulla difesa personale “Ospedale Corsia sicura: scopri come difenderti mentre salvi le vite” (composto da 10 lezioni che partiranno i primi di ottobre).
Il corso, proposto dalla stessa azienda sanitaria, è stato realizzato in collaborazione con la società sportiva novarese Amos (che si occupa di arti marziali) e con il Comune.
Così il direttore generale dell’Ospedale maggiore, Gianfranco Zulian, a Rai News:«Abbiamo dato ai nostri operatori questa possibilità e abbiamo visto un estremo gradimento. Questo ci rende orgogliosi, ma soprattutto ci dà la possibilità di tutelarli. Quindi noi dobbiamo parlare di sicurezza delle cure e contemporaneamente dare sicurezza ai nostri operatori».
Il maestro di arti marziali, Bruno Maule, spiega: «Basta una pacca sulla spalla, una parola giusta e ecco che tutto ritorna normale. Questa è la prima fase della difesa personale». Quando poi la violenza arriva «lì devi sapere anche che cosa fare».
Fortunatamente… Gli infermieri italiani di pacche sulle spalle se ne intendono.
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