Non si sa più dove andare a prendere infermieri o figure che, almeno un po’, gli assomiglino (tra Assistenti alla Salute “con competenze infermieristiche” e Super OSS). Eppure, di fronte a questa terribile evidenza, pare che la priorità delle aziende sanitarie sia quella di assumere più medici.
Stavolta è il caso delle Marche, dove la Ast 1 di Ancona ha bandito un bel concorsone per 51 dirigenti medici. Preoccupato e interdetto, il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona, Giuseppino Conti, ha rilasciato delle dichiarazioni sulla questione (VEDI Centro Pagina): «Bene che si colmino i vuoti di organico per i medici ma per gli infermieri quando si provvederà?».
Già, perché «le carenze di personale riguardano anche e soprattutto quello infermieristico che rappresenta la maggioranza di quello impiegato nei presidi ospedalieri – ricorda Conti – e gli infermieri rappresentato il 70% del personale».
Evidentemente, gli infermieri possono ancora aspettare. Forse perché le aziende sono ancora convinte che tra appelli alla “vocazione”, alla “missione”, al “sacrificio”, alla “passione” e a “non pensare solo al guadagno”, i professionisti dell’assistenza alla persona siano ancora volti alla compensazione di tutte le carenze di questo sistema alla deriva “per i bene del paziente” (o dell’azienda?).
Ma tra scarso riconoscimento sociale, stipendi ridicoli, turni massacranti, ferie negate, salto dei riposi, demansionamento selvaggio e istituzionalizzato che li svilisce di fronte all’utenza e agli altri professionisti, gli infermieri e gli aspiranti tali non ci cascano proprio più.
«Non stupiamoci – conclude Conti – se poi gli infermieri vanno all’estero allettati da remunerazioni più gratificanti e percorsi di carriera certi lasciando ulteriori posti vacanti».
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