Infermieri stremati: “Non ci fermiamo nemmeno per fare pipì”

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A Torino, l’influenza stagionale, il Covid e la bronchiolite stanno mettendo letteralmente in ginocchio la sanità (VEDI Torino Cronaca). A denunciare quest’ennesima situazione critica, fatta di guardie mediche prese d’assalto, posti letto negli ospedali insufficienti, infermieri stremati e pronto soccorso sull’orlo del collasso, è Antonio Patanella, coordinatore Cisl della Città della Salute.


Al Regina Margherita, spiega il sindacalista, «ci sono stati circa 300 passaggi di bimbi in 24 ore, i posti letto sono tutti esauriti e manca il personale. I bimbi malati sono ammassati ovunque, ci sono barelle anche in sala d’aspetto Covid e negli uffici della caposala, il personale è sotto organico, si lavora a cottimo con turni massacranti di 12 oresenza potersi fermare neppure per andare a fare pipì, mangiare qualcosa o prendersi un caffè».


Francesco Coppolella, segretario regionale NurSind, aggiunge: «Dobbiamo gestire centinaia di pazienti che si riversano nei pronto soccorso superando ogni limite di capienza, di strumenti a disposizione e di condizioni di lavoro e dove si moltiplicano le ore di attesa e le giornate di boarding, anche fino a 9 giorni.


A causa del sovraffollamento delle strutture sanitariepochi infermierisono andati in vacanza, siamo sempre reperibili,facciamo turni da 12 ore, lavoriamo anche il doppio del nostro orario perché non c’è abbastanza personale: in Piemonte mancano circa 4mila infermieri e a Torino circa la metà».


Per Coppolella «è necessario sviluppare al più presto le case di comunità territoriali per non ingolfare i pronto soccorso e garantire l’assistenza ai malati».


Cgil, Cisl e Uil, insieme ai sindacati degli infermieri, sono riusciti a ottenere la promessa di oltre 500 assunzioni nel 2024, «ma ci auguriamo che queste figure entrino in servizio al più presto perché la situazione è disperata».

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Alessio Biondino

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