Sulla lunga e articolata lettera scritta da «un infermiere/a qualsiasi» (VEDI) che denuncia di fatto lo stato dell’infermieristica italiana, a cui hanno risposto l’azienda dello stesso (VEDI), il presidente Opi (VEDI) e addirittura una OSS in vena di lezioni sull’assistenza alla persona (VEDI), ha voluto dire al sua (sempre a Varese News) anche Fabio Angeli, Presidente del CdL in Infermieristica dell’Università degli Studi dell’Insubria.
«Le parole scritte da “un’infermiera/infermiere qualsiasi” hanno la valenza di un vero e proprio grido di allarme e di aiuto, denunciando il malessere lavorativo della persona. Chi scrive, infatti, attacca a 360 gradi il mondo lavorativo (ma anche formativo) della professione di infermiere. Ma poi conclude che “continuerò fino all’ultimo giorno, con lo stesso entusiasmo del primo coi miei pazienti, ma, nel profondo, deluso e amareggiato”.
Forse sì, ma non è scontato. Non si può, però, nascondere che il profondo cambiamento che sta subendo il mondo sanitario in questi ultimi anni possa disorientare e creare difficoltà lavorative.
L’altra mia riflessione riguarda direttamente la mia attività lavorativa. Come scritto da “un’infermiera/infermiere qualsiasi”, “Il nostro Ateneo è stato inserito dal Censis tra i primi dieci per la qualità della didattica nelle professioni sanitarie”.
Lo stesso autore/autrice della lettera, però, aggiunge che tale prestigioso risultato è un successo del nostro Ateneo, non del CdL in Infermieristica. Un vero e proprio controsenso dato che il CdL in Infermieristica non è altro che diretta espressione dell’Ateneo e di chi lo guida e governa.
Su questo aspetto mi soffermo in modo più specifico, per difendere un CdL che sta crescendo, maturando ed esprimendo altissime potenzialità formative. Non lo faccio per “campanilismo”, ma per riconoscere il lavoro di tutti i docenti del CdL che ogni giorno si spendono per garantire la migliore qualità formativa possibile. Uno sforzo mirabile da parte di tutti che cerca di soddisfare le esigenze degli studenti, garantendo professionalità, competenza e dedizione.
Proprio per il mio ruolo, ogni giorno ho la possibilità di osservare l’entusiasmo e la passione di chi è coinvolto nel processo formativo degli studenti in infermieristica. Tutti sentono questo ruolo come privilegio ma, allo stesso tempo, come grande responsabilità. Una responsabilità pesantissima (chi insegna ha il dovere di formare in modo adeguato lo studente e l’infermiere del prossimo futuro) che però nelle aule e nei luoghi di tirocinio si trasforma, senza indugio, in una “forza didattica” senza paragoni che coinvolge e traina l’interesse degli studenti. A tutti loro il mio più sincero ringraziamento e tutta la mia stima.
Voglio, poi, rassicurare “un’infermiera/infermiere qualsiasi” che nuovi Master e nuove opportunità formative per il post-lauream sono già in essere per il CdL in Infermieristica. Non idee o sogni, ma realtà tangibili che inizieranno il loro corso sin dal prossimo anno accademico. Un CdL, quindi, che si sta accrescendo e migliorando sia per qualità che per offerte formative.
Concludo invitando “un’infermiera/infermiere qualsiasi” a contattarmi per, magari, confrontarsi di persona e per avere la possibilità di mostrargli/mostrarle cosa è diventato il CdL in Infermieristica in questi ultimi anni. Un saluto e un abbraccio a chi continua a credere nel proprio lavoro».
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