In Italia, gli infermieri sono sempre di meno. E se non si corre ai ripari con azioni concrete andrà sempre peggio, visto che il 45% dei professionisti si dice pronto a lasciare entro un anno, che oltre il 90% è insoddisfatto del proprio stipendio, che nei prossimi 10 anni andranno in pensione qualcosa come 100.000 infermieri, che i giovani non scelgono più il corso di laurea in Infermieristica e che solo nell’ultimo anno ci sono state ben 6.000 cancellazioni dall’albo nazionale.
In totale, almeno per poter portare avanti la baracca del SSN senza affanno e con la dignità che i pazienti meritano, la FNOPI parla di circa 65.000 professionisti mancanti all’appello. C’è però chi, come il sindacato Nursing Up, non è affatto d’accordo coi numeri della Federazione: «Loro calcolano genericamente 3 infermieri per ogni medico», ha spiegato non molto tempo fa il presidente nazionale Antonio De Palma (VEDI).
«Se consideriamo che il servizio sanitario è un paziente in barella, con 65mila infermieri inizia a muovere le gambe. Ma per farlo scendere e camminare ne servono 175mila. Il dato lo calcoliamo in base alla media dei paesi europei. Se poi ci riferiamo ai Paesi che aderiscono all’Ue, e secondo noi è quello che occorrerebbe fare, ne mancano addirittura 220mila».
Per il Governo in carica, però, gli infermieri che mancano nel bel paese sono solo un sesto di quelli dichiarati dalla FNOPI. Un ventiduesimo di quelli dichiarati da Nursing Up: «Stimiamo che manchino 4.500 medici e circa 10 mila infermieri a livello nazionale. Questo ha portato al ricorso a gettonisti/cooperative, con effetti deleteri sul sistema» ha infatti dichiarato il Ministro della Salute Orazio Schillaci (VEDI Il Sole 24 Ore) nella relazione alla commissione Affari sociali di Montecitorio nell’ambito dell’indagine conoscitiva della medicina d’urgenza.
E se questa è la consapevolezza del problema… è facile darsi delle spiegazioni sulle discutibili soluzioni proposte finora: professionisti (o quasi) reperiti nei meandri del terzo mondo, Super OSS e Assistenti alla salute che svolgono “funzioni infermieristiche”.
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