Lo ha chiaramente spiegato il Direttore Generale Agenas, Domenico Mantoan, durante un’intervista de Il Giornale d’Italia: «Un sistema sanitario senza infermieri non riesce a funzionare. Noi abbiamo bisogno degli infermieri e oggi gli italiani non vogliono fare gli infermieri e scelgono altri mestieri.
C’è una capacità formativa di 23-24.000 infermieri, mentre le domande sono 15.000. Dobbiamo creare un contratto di lavoro che faccia in modo che la professione infermieristica ritorni ad essere una professione scelta. È un mestiere duro quello dell’infermiere.
E non possiamo pensare che un infermiere guadagni quanto un funzionario di un ministero. L’infermiere deve guadagnare di più perché è un lavoro più duro, un lavoro più impegnativo. E senza gli infermieri noi non possiamo far sanità».
Visti i numeri odierni, si sta andando dunque verso uno sfascio? Mantoan è ottimista: «Ci sono tutte le condizioni per migliorare il nostro sistema sanitario. Io credo che i fondi siano sufficienti, vanno spesi meglio, va organizzato meglio il sistema sanitario, va ridefinito il ruolo Stato/Regioni: il Ministero della Salute deve recuperare un po’ più di ruolo nel campo della programmazione.
Probabilmente dovremmo identificare un’agenzia che faccia i controlli e un’agenzia che verifichi l’appropriatezza delle prescrizioni. Questa ultima potrebbe essere l’Istituto superiore di sanità o Ages. Portiamo a termine l’investimento del territorio del PNRR e poi abbiamo un sistema sanitario sicuramente ammodernato e in grado di rispondere alle esigenze dei dei cittadini, di una società che sta diventando più anziana, più vecchia, più sola, eccetera eccetera».
Eh. Prima bisognerebbe risolvere la “questione infermieristica”, però. Altrimenti… Altro che ammodernamento! Altro che «rispondere alle esigenze dei cittadini»!
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