In Toscana mancano gli OSS. Che problema c’è? Ci sono gli infermieri!


Un film già visto: gli operatori socio sanitari sono sempre meno (o addirittura mancano) e i pochi infermieri, sempre pronti (almeno per le dirigenze) a porgere l’altra guancia grazie a chissà quale vocazione e furbescamente addestrati dalle università a essere sfruttati in nome del bene del paziente (e delle aziende), sono costretti a sopperire a tali carenze.


Di fatto, dedicandosi al fantomatico giro letti (che in certe realtà occupa praticamente 3/4 del turno di lavoro, allontanando gli infermieri dalle loro reali responsabilità) e facendosi vedere da cittadini, altri professionisti (quelli veri), giornalisti e politici, come semplici cultori degli effetti letterecci e erogatori di cure igieniche. Cose per cui, davvero, non serve affatto una laurea.


Comunque… La denuncia stavolta arriva dal segretario della Uil Fpl Massa Carrara, Claudio Salvadori (VEDI La Nazione): «Là dove mancano gli operatori sociosanitari, ci sono gli infermieri costretti a sopperire alla carenza. E dove gli infermieri scarseggiano, tocca agli Oss prendersi responsabilità che vanno ben oltre le loro mansioni. Un quadro di pesi e contrappesi che non funzionano e a cui la Regione Toscana non vuole dare l’unica risposta possibile: assumere».


E ancora: «Stiamo ricevendo una serie di segnalazioni e verifiche puntuali da parte dei lavoratori e in particolare dei nostri iscritti che delineano una criticità organica ormai cronica – sottolinea il segretario della Uil Fpl – soprattutto sul reparto degli Oss mentre da parte della Regione c’è una chiusura incomprensibile alle assunzioni.


Mentre gli infermieri vengono assunti con il contagocce, ci troviamo di fronte a un compartimento di operatori sociosanitari che diminuisce mese dopo mese, in tutti i reparti. Questo comporta una riorganizzazione dei contingenti con una coperta sempre più corta e non sempre è possibile. In Lunigiana sappiamo che ci sono 10 Oss andati in pensione non sostituiti, oltre ad altre 5 o 6 lunghe assenze per malattia. Sulla costa abbiamo lo stesso trend, con numeri più alti».


Ed ecco che lo svilimento istituzionalizzato dei professionisti infermieri diventa inevitabile: «C’è un aspetto che sta emergendo con forza in queste settimane – spiega Salvadori – ossia il ricorso a un demansionamento degli infermieri che non è più episodico ed eccezionale, ma si trasforma in una routine. Infermieri costretti a sopperire alla carenza di Oss e a occuparsi delle loro mansioni. Stiamo raccogliendo tutti i dati dai nostri iscritti, per avere un elenco dettagliato delle criticità reparto per reparto, anche sui demansionamenti e stiamo valutando con i nostri uffici legali le eventuali azioni da intraprendere».

E l’attrattività professionale… Lievita!

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Alessio Biondino

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