Assessore e sindaco: “Mancano infermieri? Richiamiamo i pensionati!”


Senza infermieri, il nostro SSN fa acqua da tutte le parti. Ed ecco che, tra le tante idee illuminate in voga in questo periodo per ricercare personale e portare così avanti le baracche sempre più sgangherate dei nostri ospedali, torna ciclicamente quella di richiamare gli infermieri pensionati.


Dopo le ricerche infruttuose di professionisti in quiescenza vogliosi di tornare a lavorare già effettuate in quel di Arezzo (a titolo gratuito, VEDI)  e in Valtellina (con formule che prevedono addirittura la fornitura di un alloggio, VEDI), anche l’assessore e il sindaco di Orbetello hanno rivolto la loro attenzione ai vecchietti stanchi di dedicarsi ai nipotini o di stazionare a braccia conserte davanti ai cantieri.

La loro “ideona” per scongiurare  un taglio dei posti letto all’ospedale San Giovanni di Dio a causa della carenza di personale è infatti quella di richiamare in servizio gli infermieri pensionati, facendogli aprire una bella partita iva(VEDI Il Giunco).


«Apprendiamo dal personale sanitario – spiegano l’assessore Magi e il primo cittadino Casamenti – l’importante difficoltà nella quale si trova il nostro ospedale a causa della carenza di personale infermieristico. La cosa, nota da tempo, sembra aver raggiunto livelli insostenibili negli ultimi mesi e la nostra preoccupazione è altissima.


Chiediamo con forza alla direzione sanitaria di evitare tagli ai reparti, permettendoci di fornire spunti utili alla risoluzione del problema, quali, per esempio, l’impiego di personale infermieristico in pensione che possa accettare di lavorare a partita iva, una pratica già in atto in altre realtà non lontane da noi».


«L’attenzione è alta – conclude l’assessore – e già ieri abbiamo avuto un colloquio telefonico urgente con il direttore del presidio ospedaliero, il dottor Forti, al quale abbiamo chiesto conferma delle notizie che ci sono arrivate, chiedendo anche di essere preventivamente informati, in qualità di amministratori pubblici che hanno il compito di tutelare la salute dei cittadini, di qualsiasi intervento l’azienda sanitaria intenda mettere in campo, prima che lo stesso diventi operativo.


Il nostro obiettivo primario è quello di tutelare il diritto alla salute dei nostri cittadini, senza arrivare a dover subire altri tagli ai servizi sul territorio e senza mettere ulteriormente in difficoltà il personale attraverso turni massacranti e difficili da sostenere».

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Alessio Biondino

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