L’infermiere di famiglia e comunità (IFeC) stenta a decollare, soprattutto per la grave e cronica carenza di professionisti che attanaglia il paese e che sta dando vita a strategie piuttosto discutibili per far fronte al grave problema. Eppure, nonostante tutto, si prova costantemente a informare i cittadini circa la nuova figura, che dovrebbe essere il cardine della riorganizzazione della nostra sanità.
Ma ciò… Si starà facendo in modo credibile e soprattutto in contesti adeguati? Qualche dubbio, ancora una volta, ci risulta lecito: dopo che l’IFeC è stato infatti presentato con entusiasmo alla Sagra del Pollo (VEDI) e a quella della Vongola (VEDI), stavolta è stato il turno della Sagra del Polentone di Bubbio (VEDI La Voce di Asti).
Domenica 7 aprile, infatti, durante i festeggiamenti della tradizione locale, l’equipe degli IFeC che fa riferimento al Distretto Asti Sud, ha offerto ai visitatori un veloce check up: misurazione della glicemia, controllo della pressione, della frequenza cardiaca e della saturazione arteriosa d’ossigeno, oltre agli immancabili consigli sui corretti stili di vita.
Ancora una volta tutto bello, meraviglioso, sicuramente utile, funzionale e in grado di imprimere nella memoria degli utenti alcune informazioni essenziali sul servizio, certo. Non lo mettiamo in dubbio. Ma ribadiamo: siamo davvero sicuri che questo modo di pubblicizzare l’IFeC, tra piatti di polenta, vongole, cosce di pollo e litri di vino bianco, possa rappresentare la chiave giusta per far conoscere ai cittadini in modo serio, efficace e soprattutto rassicurante questo servizio tanto carente quanto essenziale?
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