Era il lontano 2015 quando, prendendo lucciole per lanterne, il Campidoglio fece diventare la madre dell’Infermieristica moderna, Florence Nightingale, un medico.
Già, perché la targa di un viale dedicatole in quel di Villa Pamphilj, a Roma, approvata con una delibera del consiglio comunale, riportava proprio ciò: “Viale Florence Nightingale, Medico 1823-1910”. L’errore, piuttosto grossolano, confuse non poco i cittadini e scatenò l’ira funesta degli infermieri, che chiesero all’allora amministrazione capitolina guidata da Ignazio Marino di rimediare subitamente allo sbaglio.
Sono passati quasi 10 anni e, finalmente, l’assessore alla cultura Miguel Gotor ha provato a sistemare le cose. A quanto pare, secondo quanto egli stesso ha scritto all’Opi di Roma, riuscendoci: «Sono molto lieto che l’iter necessario alla correzione della targa toponomastica dedicata a Florence Nightingale dentro Villa Pamphilj sia finalmente giunto a conclusione e che la nostra amministrazione abbia contribuito a fare chiarezza su questa figura così importante e rappresentativa della professione infermieristica».
E la risposta dell’Ordine, tramite il presidente Maurizio Zega, non si è fatta attendere: «Siamo lieti che dopo così lungo tempo il Comune di Roma abbia ascoltato le nostre proteste. Il prossimo 12 maggio sarà la giornata internazionale dell’Infermiere, ed è la data di nascita della fondatrice della nostra disciplina, infermiera e madre dell’infermieristica moderna».
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