Infermieri a lezione di arti marziali: “Ci difendiamo da soli, c’è chi risponde ai pazienti violenti con colpi di Karate”


Il Governo non sa come arginare l’ondata di aggressioni che sta annientando la motivazione dei nostri operatori sanitari e la loro incolumità sul posto di lavoro? Bene… Tutti a lezione di arti marziali!


Sembra una barzelletta, ma non lo è: in tutta Italia sono diverse le aziende sanitarie che, incapaci di garantire la sicurezza dei propri professionisti, organizzano corsi di arti marziali per addestrare il personale a difendersi da solo.


L’ultimo di cui abbiamo avuto notizia è iniziato ieri presso il Cus di Macerata: una ventina di donne, operatrici sanitarie e non solo, sono state addestrate dalla judoka Laura Moretti per apprendere alcuni rudimenti delle tecniche di difesa.


«Abbiamo notato una grandissima richiesta di questo tipo di corsi – spiega l’atleta, di cui soprattutto le donne chiedono sempre più spesso l’attivazione. È importante essere pronti. Un obiettivo raggiungibile con la pratica; qui insegniamo i rudimenti, una difesa che deriva dall’arte marziale. Il judo permette di difendersi senza eccedere nella violenza. È un buon equilibrio».


Una delle infermiere a lezione spiega entusiasta (VEDI Il Resto del Carlino): «A me non è mai successo in prima persona di essere aggredita, ma un nostro dottore, aggredito da un paziente, ha saputo rispondere a colpi di karate. Questo episodio, unito a fatti di cronaca che vedono il nostro settore lavorativo molto soggetto al rischio di aggressione, mi ha spinto a iscrivermi al corso».


Tutti a prendere i pazienti e i loro familiari a colpi di Karate e a sbatterli per terra con mosse di Judo, quindi. Dopodiché, tutti davanti al giudice.

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Alessio Biondino

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