Purtroppo il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rappresenta oggi una vera emergenza di sanità pubblica in tutto il mondo ed in particolare in Italia. Consiste nel progressivo adattamento naturale di molti microrganismi responsabili di infezioni di sopravvivere e crescere anche in presenza di sostanze antibatteriche generalmente sufficienti ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie.
La principale conseguenza di tale meccanismo è l’incapacità di affrontare con gli strumenti attualmente a disposizione fenomeni infettivi, specie nelle persone più fragili. Ovviamente le implicazioni dirette e indirette sono il ricorso a più lunghi ricoveri ospedalieri, un carico assistenziale maggiore per professionisti e istituzioni sanitarie, oneri per le famiglie, maggiori rischi di complicanze, un aumento del numero di decessi e un impatto economico e sociale devastante per tutti. I batteri, anche quelli resistenti, non riconoscono confini geografici, né barriere di specie, ed è per questo che il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rappresenta una minaccia globale per tutti ed in particolare per le persone fragili, anziane ed immunodepresse.
La situazione sta peggiorando con l’emergere di nuovi ceppi batterici resistenti a più antibiotici contemporaneamente (noti come batteri multi-resistenti), soprattutto negli ospedali. In particolare, i batteri resistenti agli antibiotici di ultima generazione limitano fortemente le opzioni di trattamento per i pazienti infetti. Questi batteri possono addirittura diventare resistenti a tutti gli antibiotici esistenti, con la conseguente assenza di una terapia efficace.
Tra i germi maggiormente coinvolti troviamo soprattutto Escherichia coli (39,2%), seguita da Staphylococcus aureus (22,1%), Klebsiella pneumoniae (12,3%), Enterococcus faecalis (8,2%), Pseudomonas aeruginosa (6,1%), Enterococcus faecium (5,9%), Streptococcus pneumoniae (3,7%) e Acinetobacter spp. (2,5%).
Tutto il mondo sanitario e civile deve interrogarsi sulle cause di tale fenomeno che sono sicuramente diverse e multifattoriali. Tra di esse, oltre all’uso scorretto, all’abuso negli anni degli antibiotici e all’aumento delle prescrizioni “fai da te”, anche la loro massiccia diffusione nell’ambiente e in particolare nel mondo zootecnico ed agrario. Infatti l’uso eccessivo e non appropriato di queste sostanze, non solo in medicina umana, induce lo sviluppo di nuove resistenze non solo direttamente nei microrganismi, ma comporta un rischio anche per il possibile rilascio nell’ambiente dei residui di medicinali che possono così contaminare acqua, suolo e vegetazione innescando un circolo senza ritorno. A questo si aggiungano ulteriori fattori come il forte invecchiamento della popolazione dei paesi occidentali, dove il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è maggiormente esteso, il quale aumenta il numero di persone potenzialmente vulnerabili e suscettibili di infezioni ad esso correlate ed infine l’assenza di un vero e proprio monitoraggio delle infezioni sul territorio e a domicilio. Il problema risulta assai complesso perché correlato inoltre a scarsa informazione, all’assenza di programmi di educazione sanitaria rivolti alla popolazione ed infine alla sempre maggiore diffusione dei ceppi resistenti dovuto pure ad un aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali.
L’approccio consigliato a livello mondiale fondamentale per ridurre lo sviluppo e la diffusione dell’antibiotico-resistenza è quello “One Health”, cioè non limitato alla sola salute umana o animale, ma che promuova interventi coordinati in diversi ambiti, in particolare agricoltura e ambiente. Si tratta di un modello sanitario basato sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano indissolubilmente legate fra loro. Tra le strategie di intervento vi è anche la vaccinazione sia allo scopo di prevenire le infezioni che ridurre la necessità di utilizzo di antibiotici e l’adozione di programmi di controllo delle infezioni con Screening e Isolamento dei pazienti infetti/colonizzati sia negli ospedali che in ambito territoriale e domiciliare.
Un rapporto dell’ONU avverte che “se non si inverte la rotta entro il 2050 vi saranno in tutto il mondo 10 milioni di morti e danni economici e sociali catastrofici a causa dell’antibiotico-resistenza”. Secondo l’OMS ogni anno sarebbero 700.000 i decessi in tutto il mondo dovuti a infezioni sostenute da germi che hanno sviluppato resistenza agli antibiotici. Di questi, secondo le stime del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, 33.000 si registrano in Europa (UE) e, secondo il Ministero della Salute, oltre 10.000 riguardano il nostro Paese ed aumentano senza sosta da diversi anni.
Essendo il fenomeno globale investe a macchia di leopardo vasti territori. Per tale motivo l’Infermiere può senza dubbio nella Comunità avviare idee e progetti tesi ad aumentare nella popolazione informazioni, formazione e consapevolezza. Occorre infatti far sapere che l’antibiotico-resistenza ha un importante impatto sulle persone, sugli animali e sull’ambiente e anche un rilevante impatto economico per il singolo e per la collettività. Occorre altresì educare individui e collettività nel seguire poche e semplici regole, come: attenersi scrupolosamente alla prescrizione medica, seguire modi e tempi della terapia e non iniziare o sospendere il farmaco di propria iniziativa. Ricordarsi infine che un antibiotico può rendersi necessario per contrastare una specifica infezione batterica, ma non serve o può essere addirittura dannoso in caso di influenza e malattie da raffreddamento e in assenza di una specifica diagnosi.
Gaetano Romigi
ALCUNI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
OMS, Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (GLASS), Rapporto 2022, Link: https://www.who.int/publications/i/item/9789240062702
ECDC (European Center for Desease Prevention and Control) , Antimicrobial resistance surveillance in Europe, Rapporto 2023,
ISS https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/epidemiologia-europa aggiornamento 30 nov.2023
Ministero della Salute, Antibiotico-resistenza, le azioni di contrasto in Italia e la campagna di sensibilizzazione, 17 nov.2023,
Link: https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6391
Aifa, Manuale Antibiotici A.Wa.Re.(Access, Watch, Reserve), Edizione italiana del “The WHO A.Wa.Re. Antibiotic book”, gennaio 2023
Link: https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1811463/Manuale_antibiotici_AWaRe.pdf&ved=2ahUKEwiXodeEk6iFAxVuhP0HHbf0BLgQFnoECBgQAQ&usg=AOvVaw1sg0i5bUgLEULXy1wRabgD
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