Ci stiamo addentrando nella stagione estiva con un riscaldamento planetario che non fa eccezione neppure nel nostro bel Paese.
Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione, soprattutto dei soggetti più fragili.
Ma chi sono le persone che rischiano maggiormente?
Si tratta di anziani e super-anziani, coloro che hanno superato i 90 anni e gli ultracentenari, neonati e bambini, donne in gravidanza, ospiti di case di riposo ed RSA, persone che assumono regolarmente farmaci antipertensivi, anticoagulanti, terapie per malattie respiratorie croniche o neurodegenerative, benzodiazepine, sedativi e antidolorifici. A questi soggetti si aggiungano anche persone che fanno uso di alcol o droghe, che svolgono intensa attività fisica, sportiva o lavorativa all’aria aperta ed infine persone sole, non autosufficienti, in condizioni socio-economiche disagiate le quali sono spesso sprovviste di idonei strumenti e conoscenze per difendersi dal caldo.
Quali sono gli effetti sulle persone?
Normalmente, il corpo si raffredda grazie alla sudorazione, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura centrale, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi finanche in casi estremi il cervello stesso. Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, edemi, sincope o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti e concomitanti (BPCO, scompenso cardiaco, diabete).
Alcune malattie croniche che comportano una compromissione del meccanismo della termoregolazione possono aumentare il rischio durante i periodi di elevate temperature. Tra queste ad esempio, la sclerodermia in cui la sudorazione è bloccata, oppure la fibrosi cistica, in cui, al contrario, l’eccessiva sudorazione può causare disidratazione e insufficienza circolatoria. Una diminuzione della sudorazione può derivare anche dall’uso di alcuni farmaci, soprattutto anticolinergici e dalla presenza di alcune patologie endocrine, come l’ipotiroidismo, malattie dermatologiche come l’ittiosi o, infine, essere la conseguenza di complicanze del diabete, come la neuropatia.
Il “Piano Caldo”
Per tutti i motivi di cui sopra a maggio scorso è ripartita, come ogni anno da un po’ di tempo, l’attività estiva del cosiddetto “Piano Caldo” del Ministero della Salute teso a prevenire gli effetti negativi del caldo sulla salute della popolazione.
Il programma prevede, tra le altre cose, la comunicazione di bollettini giornalieri riguardanti 27 diverse città, con previsioni a 24, 48 e 72 ore. La pubblicazione dei bollettini sul Portale è attiva nel periodo maggio/settembre. I bollettini vengono costantemente aggiornati dal lunedì al venerdì, alle ore 11 e sono consultabili anche dalla App “Caldo e Salute”, disponibile per dispositivi Abdroid su Google Play.
Nel bollettino sono indicati quattro livelli di rischio graduato da 0 a 3. Il livello 3 (bollettino rosso) indica condizioni di rischio elevato persistenti per più giorni consecutivi. In questi casi il Ministero della Salute fornisce semplici e utili consigli, come:
– evitare l’esposizione al caldo e al sole diretto nelle ore più calde della giornata;
evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata;
– trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnandosi spesso con acqua fresca;
– utilizzare correttamente gli impianti di climatizzazione domestici;
trascorrere se si può alcune ore in un luogo pubblico climatizzato;
– assicurare adeguati ricambi di aria ricordando che la ventilazione naturale determina un miglior ricambio dell’aria rispetto alla ventilazione meccanica;
– indossare indumenti chiari, leggeri, in fibre naturali, come cotone o lino, ripararsi la testa con un cappello leggero di colore chiaro ed infine usare occhiali da sole con filtri UV. Particolare attenzione ai bambini;
– proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo;
– bere molta acqua. Per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Moderare l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè. Evitare, inoltre, bevande troppo fredde e bevande alcoliche;
– seguire un’alimentazione leggera, preferendo il pesce alla carne ed evitando cibi elaborati e piccanti. Consumare molta verdura e frutta fresca. Fare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili in quanto elevate temperature possono favorire la proliferazione di germi patogeni e causare disturbi gastroenterici e tossinfezioni alimentari. Ricordarsi che l’attivazione dei processi digestivi di fatto aumenta sensibilmente la produzione di calore nel nostro organismo;
– se si assumono farmaci, non sospendere autonomamente terapie in corso, ma consultare sempre il medico curante o lo specialista per eventuali adeguamenti della terapia farmacologica;
– conservare i farmaci correttamente mantenendoli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta e riponendo in frigo quelli che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C;
– se l’auto non è climatizzata evitare di mettersi in viaggio nelle ore più calde della giornata. Non dimenticare di portare sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste;
– non abbandonare mai persone non autosufficienti, neonati, bambini, anziani ed animali domestici, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata sotto al sole;
– assicurarsi che le persone malate o costrette a letto non siano troppo coperte;
offrire sempre assistenza alle persone a maggiore rischio come ad esempio anziani che vivono da soli e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni a rischio che richiedono un intervento. Nelle persone anziane un campanello di allarme può essere la riduzione di alcune attività quotidiane come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi. Questi indicatori segnalano un possibile peggioramento dello stato di salute.
E’ stato elaborato un sintetico opuscolo su come migliorare le condizioni microclimatiche delle abitazioni scaricabile al seguente link: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_117_allegato.pdf
Per approfondimenti sulle ondate di calore: https://www.salute.gov.it/portale/caldo/bollettiniCaldo.jsp?lingua=italiano&id=4542&area=emergenzaCaldo&menu=vuoto
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