Si è spenta a 94 anni Marisa Cantarelli, la più importante teorica dell’assistenza infermieristica italiana. Riconosciuta con numerosi premi dalla sua città, Milano, tra cui l’Ambrogino d’Oro e la Laurea Honoris Causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche, ha segnato profondamente la storia della professione. Diplomata come infermiera negli anni ’50, ha intrapreso una brillante carriera, formandosi come dirigente dell’assistenza infermieristica.
Mentre le agenzie di stampa hanno già diffuso la notizia della sua scomparsa, noi vogliamo ricordare Marisa Cantarelli come l’autrice del Modello delle Prestazioni Infermieristiche, una teoria del nursing che supera l’assistenza per mansioni, promuovendo un’assistenza per prestazioni.
Il modello delle prestazioni infermieristiche di Marisa Cantarelli
Il metaparadigma infermieristico rappresenta l’ossatura concettuale su cui si basano molte teorie infermieristiche, tra cui anche quella di Marisa Cantarelli. Esso comprende quattro elementi fondamentali: persona, ambiente, salute e assistenza infermieristica.
Questi concetti sono al cuore del modello delle prestazioni infermieristiche, definendo il contesto in cui si inserisce l’infermiere e limitando l’astrattezza delle teorie.
Persona
La persona è vista come un sistema aperto, in continuo scambio con l’ambiente. Secondo la teoria dei sistemi, l’individuo è una somma di sottoinsiemi che, intersecandosi, creano una realtà più complessa e interconnessa rispetto alla semplice somma delle parti. Questo modello riconosce l’enorme variabilità dei bisogni umani, derivante proprio dalla complessità del sistema.
Ambiente
L’ambiente è anch’esso un sistema aperto, che interagisce con la persona. È il luogo in cui avviene la soddisfazione dei bisogni umani e, a seconda delle sue caratteristiche, può facilitare o ostacolare questo processo. Cantarelli lo descrive come uno spazio dinamico, plasmato e trasformato dall’uomo.
Salute
Il concetto di salute è definito in modo dinamico e mutevole, in relazione alla capacità dell’individuo di soddisfare i propri bisogni o di adattarsi all’ambiente circostante. La salute, quindi, non è statica, ma varia a seconda di tempo, luogo e cultura.
Assistenza infermieristica
L’assistenza è un comportamento osservabile, un insieme coordinato di azioni messe in atto per soddisfare bisogni specifici di assistenza. Secondo Marisa Cantarelli, l’infermiere entra in azione quando la persona non riesce più autonomamente a mantenere il proprio stato di salute.
Quando il bisogno supera il livello di autonomia personale, diventa fondamentale l’intervento di professionisti, come gli infermieri, in grado di fornire un supporto specialistico e mirato.
Questi quattro concetti sono la chiave per comprendere come e quando l’infermiere debba intervenire, inserendosi in un contesto di cura olistico e bio-psico-sociale, con l’obiettivo di garantire una risposta adeguata e personalizzata ai bisogni della persona.
11 bisogni di assistenza infermieristica secondo Cantarelli
Nel Modello delle prestazioni infermieristiche della nostra più importante teorica, sono individuati 11 bisogni fondamentali che l’infermiere deve soddisfare attraverso una serie di azioni coordinate, chiamate prestazioni.
Queste prestazioni sono il fulcro dell’assistenza infermieristica e vengono implementate per rispondere a necessità precise e garantire la salute e il benessere del paziente.
Garantire un’adeguata ossigenazione e respirazione è essenziale per la vita del paziente, richiedendo monitoraggio costante e interventi tempestivi.
L’infermiere assicura che il paziente riceva un’alimentazione adeguata, monitorando anche l’idratazione, fondamentali per il recupero e il mantenimento della salute.
Il controllo delle funzioni escretorie è essenziale per prevenire complicazioni, come infezioni o stasi intestinale.
Mantenere o ripristinare la capacità motoria del paziente è cruciale per prevenire immobilità prolungata, lesioni da pressione e per favorire la riabilitazione.
Il sonno è essenziale per il recupero fisico e mentale, per cui l’infermiere si adopera affinché l’ambiente e le condizioni favoriscano un riposo ottimale.
Il monitoraggio della funzione cardiocircolatoria è vitale per prevenire complicazioni come insufficienze cardiache o vascolari.
Un ambiente protetto riduce il rischio di lesioni accidentali e favorisce il senso di sicurezza del paziente.
La comunicazione è fondamentale per soddisfare i bisogni emotivi e cognitivi del paziente, promuovendo una cura centrata sulla persona.
L’infermiere esegue trattamenti terapeutici come la somministrazione di farmaci o altre procedure necessarie per il trattamento specifico.
Le attività diagnostiche, come il monitoraggio dei parametri vitali, sono essenziali per una corretta valutazione clinica e per adattare il piano di cura.
Ogni azione eseguita dall’infermiere, suddivisa in atti specifici (mirati al bisogno) e atti di supporto (che facilitano l’intervento), costituisce una prestazione. Queste azioni sono pensate per risolvere un bisogno e ottenere un risultato clinico positivo.
Il livello di intervento dell’infermiere varia in base alle necessità del paziente, potendo andare da un semplice indirizzamento fino alla sostituzione completa delle funzioni del paziente quando questo non è in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni. In pratica, l’infermiere può:
- Indirizzare: Fornire indicazioni o consigli.
- Guidare: Condurre il paziente nelle azioni da compiere.
- Sostenere: Offrire assistenza attiva.
- Compensare: Eseguire in parte azioni che il paziente non è in grado di svolgere.
- Sostituire: Svolgere integralmente l’attività per il paziente quando necessario.
Con questo breve, e sicuramente incompleto riassunto di anni di lavoro, vogliamo rendere omaggio a una grande collega, che ha dato un contributo significativo per valorizzare una professione oggi alle prese con una delle crisi di identità più gravi degli ultimi anni.
Accantonando per un momento le polemiche sulla possibile nascita della figura ibrida dell’Assistente Infermiere, è forse più opportuno che mai ricordare, attraverso le sue parole, una semplice verità che possa aiutare gli infermieri italiani e le istituzioni a ritrovare la forza e la chiarezza necessarie per affrontare le proprie sfide: “…la necessità e l’esigenza, da parte dell’uomo, di ricevere assistenza infermieristica quando si presentano particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. Il bisogno specifico di assistenza infermieristica può essere soddisfatto unicamente dal professionista infermiere”.
Scopri la storia della prima teorica italiana sul sito ufficiale. Fonte immagine di copertina (www.cantarellimarisa.it)
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram)
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