Il sindacato Nursing Up, in seguito all’approvazione del Piano Regionale di Contrasto alla carenza di personale sociosanitario, sollecita la Regione Veneto a mettere in campo soluzioni concrete e incisive per affrontare le questioni legate alla retribuzione, alla carenza di personale e alla valorizzazione delle professioni infermieristiche a tutti i livelli, incluse le funzioni professionali e i coordinamenti.
Il Piano stesso evidenzia la drammatica mancanza di attrattività della professione infermieristica, mostrando che il 50% delle dimissioni è causato dai pensionamenti, mentre l’altro 50% deriva dall’abbandono del personale infermieristico in età lavorativa, spesso attratto dal settore privato o dalla libera professione, un segnale preoccupante. Un ulteriore aspetto rilevante riguarda il calo dell’età media di dimissione volontaria, passata dai 41 ai 37 anni negli ultimi cinque anni. Questo fenomeno coinvolge professionisti altamente qualificati e nel pieno della loro carriera. In modo altrettanto allarmante, il tasso di dimissioni inattese è passato dal 31% del 2017 al 65% del 2022, stabilizzandosi al 54% nel 2023.
La Regione, attraverso il Piano, riconosce che questa “grande fuga” è dovuta al peggioramento delle condizioni lavorative e al crescente squilibrio tra carico di lavoro e vita privata. La scarsa valorizzazione delle competenze, le poche misure di conciliazione vita-lavoro, il basso riconoscimento sociale e la retribuzione insufficiente — inferiore in media del 20% rispetto ai Paesi europei — sono tutte cause che contribuiscono a questo fenomeno.
Guerrino Silvestrini, responsabile di Nursing Up Veneto, sottolinea come il problema principale risieda nell’organizzazione del lavoro che non favorisce un vero sviluppo professionale per gli infermieri. «Il cosiddetto skill mix, essenziale nel lavoro di reparto, non consente spesso agli infermieri di esprimere appieno le loro competenze, poiché l’organizzazione non dà loro lo spazio necessario per svolgere il ruolo cruciale nell’assistenza al paziente».
Lorella Vidori, coordinatrice provinciale di Nursing Up per Verona e Belluno, aggiunge: «Oltre all’autonomia nell’ambito dello skill mix, chiediamo il riconoscimento dei master universitari completati dagli infermieri, percorsi altamente qualificanti che finora non hanno ricevuto il giusto riconoscimento».
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