“Accesso, piaga della sanità pubblica”: i risultati del Rapporto sulla salute 2024 di Cittadinanzattiva

Sara Sacco 25/10/24
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Presentato da Cittadinanzattiva a Roma presso il Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Orazio Schillaci, il Rapporto civico sulla salute 2024. Si tratta di un importante documento di ricerca che restituisce il punto di vista civico, ovvero del cittadino, elaborato analizzando informazioni che arrivano direttamente dal “punto di osservazione” dal quale i cittadini guardano ai fenomeni del Servizio sanitario e alla sua capacità di risposta ai loro bisogni. Il Rapporto infatti viene prodotto da Cittadinanzattiva integrando le segnalazioni dei cittadini raccolte dai tanti Punti di tutela sul territorio, con quelle dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, che provengono dalla attività annuale di Cittadinanzattiva (monitoraggi, indagini civiche, survey) e dallo studio delle informazioni prodotte da altri soggetti del mondo istituzionale, accademico o della ricerca.
 
Nel 2023 le segnalazioni elaborate sono state in totale 24.043 (+ 9971 rispetto al 2022): quasi una su tre – il 32,4%, +2,8% rispetto al 2022 e +8,6 rispetto al 2021 – fa riferimento al mancato accesso alle prestazioni. La segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino, ha definito l’accesso alle cure il vero problema del SSN, “la piaga della sanità pubblica”, che ridefinisce tutti gli altri problemi e impedisce di evidenziare i miglioramenti, che pur esistono.
“Rivendichiamo per la sanità pubblica risorse maggiori e continuative (…) – continua la Mandorino – ma allo stesso tempo dobbiamo chiederci in che modo sono impiegate le risorse, visto che i Livelli essenziali di assistenza non sono ancora mai stati aggiornati, dal 2008 non si propone al Parlamento un Piano sanitario nazionale, e visto che sono state di recente approvate riforme pur significative, come quella sulla non autosufficienza degli anziani, senza investimenti e senza un Patto di corresponsabilità fra Stato centrale e Regioni”.
 
Nel Rapporto vengono analizzate e approfondite le macroaree relative ad Accesso alle prestazioni, Accesso ai farmaci, Prevenzione, Assistenza sanitaria territoriale, Assistenza ospedaliera e sicurezza delle cure, integrate con due Focus su Innovazione e digitalizzazione in sanità e Fragilità e non autosufficienze.

Per quanto riguarda il tema delle cure primarie, un trend in crescita con +5,1% rispetto al 2022 ossia le difficoltà nel rapporto tra i cittadini e i Medici di Medicina generale e i Pediatri di Libera Scelta, nella continuità assistenziale e nel raccordo ospedale territorio, le segnalazioni sono state il 14,2%. Poco sotto, l’ambito dell’assistenza ospedaliera (13,3% nel 2023, -2,5% rispetto all’anno precedente), ossia le difficoltà relative ai Pronto soccorso, ai ricoveri e alle dimissioni; con l’11,1% segue l’ambito dell’assistenza territoriale (+5,4% rispetto al 2022), ossia le criticità relative allo scarso coordinamento delle strutture sul territorio, alla carenza di personale, alla scarsa presa in carico del paziente. Sotto al 10%, ma comunque rilevante, l’ambito della prevenzione che nel 2023 raccoglie l’8,6% delle segnalazioni (era il 15,2% nell’anno precedente).
 
Una segnalazione merita il Focus su Fragilità e non Autosufficienze: una tematica di grande attualità, poiché è stata varata recentemente la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti e sembra sempre più vicina l’approvazione di una legge statale che, per la prima volta in Italia, si occupi in maniera diretta dei diritti dei caregiver familiari, definendone tutele e diritti individuali. Molto interessante l’indagine sulla figura del caregiver: chi è, quante ore dedica alla sua attività di cura, come si sente psicologicamente ed emotivamente e quali sono gli ambiti in cui la legge dovrebbe intervenire.
 
Il Rapporto è scaricabile qui

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Sara Sacco

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