Continua la fuga di OSS e infermieri da case di riposo e RSA


L’emorragia di personale sanitario dalle IPAB e dalle strutture private convenzionate sta mettendo a dura prova il sistema socio-sanitario e assistenziale di Verona e del Veneto. La CISL-Funzione Pubblica evidenzia come la domanda di personale superi di gran lunga l’offerta, causando una pressione crescente sulle strutture pubbliche, che reclutano personale dalle RSA per coprire i propri fabbisogni (VEDI Cronaca di Verona). Questo fenomeno, definito una “grande fuga”, rischia di compromettere la stabilità dell’intero sistema.


Secondo una nota del sindacato, le aziende sanitarie hanno iniziato a scorrere le graduatorie pubblicate a seguito del concorso di Azienda Zero dello scorso autunno. Molti operatori sanitari, soprattutto OSS, sono pronti a lasciare le case di riposo (IPAB), dove il contratto collettivo nazionale degli enti locali garantisce circa 200 euro in meno rispetto al contratto della sanità pubblica. Se questa migrazione di massa dovesse intensificarsi, gestire le strutture socio-sanitarie assistenziali del territorio diventerebbe estremamente difficile.


Il sindacato di Lungadige Galtarossa sottolinea che il recente concorso per OSS di Azienda Zero ha avuto una partecipazione altissima e che l’imminente bando per il reclutamento di 640 infermieri genera ulteriore apprensione tra i direttori delle case di riposo. Per trattenere il personale, la CISL-FP propone misure come la riforma “stesso lavoro, stesso salario” e l’introduzione di progressioni orizzontali, che garantirebbero aumenti salariali di circa 100 euro per avvicinare le retribuzioni a quelle degli ospedali.


La situazione critica richiede una riforma delle IPAB. Giovanni Zanini, della CISL-FP Verona, avverte che senza una revisione normativa, il sistema rischia di collassare di fronte all’aumento della domanda assistenziale. La carenza di personale potrebbe portare al mancato rispetto degli standard regionali, al blocco degli ingressi in struttura e persino alla revoca degli accreditamenti regionali.


Le preoccupazioni si estendono anche alle case di riposo private, dove però la situazione appare meno drammatica. Qui, per attirare il personale infermieristico, si punta su incentivi economici. Il rinnovo contrattuale delle cooperative e la sottoscrizione del contratto UNEBA hanno contribuito a soddisfare sia esigenze economiche che normative. Alcune strutture offrono contratti a tempo determinato con prospettive di assunzione a tempo pieno per trattenere gli OSS.


Secondo Zanini, però, il problema principale rimane la disparità economica tra il settore pubblico e quello delle RSA. Il dumping contrattuale è una delle principali cause della fuga di personale. La CISL-FP chiede un intervento politico urgente per sbloccare la riforma delle IPAB, ferma da troppo tempo. In vista delle prossime elezioni regionali, il sindacato sollecita il futuro governatore a impegnarsi per uniformare i contratti tra case di riposo e sanità pubblica, migliorare le condizioni di lavoro e garantire un servizio di qualità agli anziani. Inoltre, propone di integrare le RSA pubbliche (IPAB) nel controllo delle ULSS, un passo che potrebbe migliorare la gestione del personale e dei processi, uniformando le categorie e offrendo maggiore stabilità al sistema.

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Alessio Biondino

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