Naddeo (Aran): “Va ricordato ai sindacati che la contrattazione è una mediazione, non si può ottenere tutto”


Il tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL della Sanità Pubblica 2022-2024, è saltato. E a mandare tutto all’aria sono stati i sindacati CGIL, UIL e Nursing Up (VEDI articolo Salta la firma del CCNL sanità: “Contratto irricevibile, risorse insufficienti”).


Antonio Naddeo (Aran) ha espresso profonda delusione per il mancato accordo: «C’erano tutte le condizioni per firmare e avviare rapidamente la trattativa per il Ccnl 2025-2027» ha sottolineato.


«Va detto poi – ha proseguito Naddeo – che al di là dell’aspetto economico, comunque rilevante, non potranno essere applicati molti degli istituti che avrebbero da subito migliorato le condizioni lavorative e di vita dei lavoratori del comparto sanità».


Quando si riprenderà a trattare? Bella domanda: «È difficile capire cosa succederà in futuro– evidenzia Naddeo – perché in queste due intense giornate di contrattazione abbiamo esplorato tutte le vie per giungere a un accordo, e inoltre sta per partire il periodo di elezioni delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), in cui diventerà più aspro il conflitto sindacale e sarà oggettivamente complicato programmare nuovi incontri per il rinnovo del Contratto per il Comparto Sanità».


A stupire il rappresentante Aran è stato soprattutto il no del Nursing Up, «nonostante Aran abbia inserito nella versione finale del Contratto tutte le richieste esplicitate dallo stesso sindacato in un comunicato stampa. Evidentemente, bisogna ricordare che la contrattazione è una mediazione e non è possibile ottenere tutto. Il paradosso amaro è che quello che due anni fa andava bene a tutti i sindacati per il rinnovo del precedente contratto, oggi sembra non bastare, eppure il nuovo Ccnl aggiunge e non toglie sia in termini di risorse sia di innovazioni per i lavoratori».


Per Naddeo, la fumata nera è stata senz’altro un’occasione persa, alla luce del fatto che la pre-intesa dava «la possibilità di aprire subito la nuova negoziazione per il triennio 2025-2027 e, quindi, di fruire dei fondi già stanziati nella legge di Bilancio».

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Alessio Biondino

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