Un’altra grande vittoria contro il demansionamento, ignominia che mortifica e svilisce gli infermieri italiani (affossando costantemente l’attrattività professionale e il riconoscimento economico/sociale della categoria), è stata sancita dalla Suprema Corte di Cassazione.
Dopo che la Corte di Appello di Palermo e il Tribunale di Trapani avevano rigettato le domande di alcuni infermieri in servizio presso l’Ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani e presso l’Ospedale “Santo Spirito” di Alcamo, che chiedevano all’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani di non essere adibiti ulteriormente a mansioni inferiori dopo che dal 2010 svolgevano de facto in modo prevalente e costante le mansioni del personale ausiliario e OSS, infatti la Suprema Corte ha ribaltato tutto (VEDI Sentenza 7683/2025).
Tra i motivi, la Cassazione lamenta “il mancato riconoscimento del danno da demansionamento” nelle sentenze precedenti, ree di “avere erroneamente escluso lo svolgimento in via prevalente, da parte degli appellanti, di mansioni corrispondenti a quelle degli O.S.S”.
Altresì, la Suprema Corte critica il fatto che non siano state valutate “la costanza e la continuità temporale che aveva caratterizzato l’espletamento di mansioni ascrivibili agli O.S.S. e l’incidenza di tale perdurante esercizio sulla professionalità dei ricorrenti”.
La Suprema Corte evidenzia anche che le attività di assistenza di base proprie degli OSS “non possono essere svolte dagli infermieri solo per mancanza o insufficienza di personale di qualifiche inferiori”.
L’azienda, quindi, DEVE assumere personale di supporto e ausiliario: “La documentata e comprovata assenza di O.S.S. non configura una riorganizzazione aziendale rispetto alla quale la dequalificazione sarebbe una conseguenza necessitata”.
Il ricorso vincente è stato portato avanti dallo Studio Legale Vincenzo De Mela (Trapani), che si è avvalso della consulenza dell’Infermiere Legale Matteo Giuseppe Incaviglia, pioniere della lotta al denansionamento infermieristico (nonché candidato alle prossime RSU col sindacato Nursing Up) che ha collaborato diversi anni con Mauro Di Fresco, presidente dell’AADI (Associazione Avvocatura Degli Infermieri) ed indiscusso esperto sul tema.

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