L’importanza del web per infermieri liberi professionisti
Per gli infermieri liberi professionisti il mercato è colmo di occasioni da cogliere, sia nel privato domestico sia nelle aziende sanitarie, la promozione sul web è quindi un modo veloce e relativamente economico per farsi conoscere da questo mercato e riuscire a cogliere queste opportunità.
L’intervista al Dott. Gaetano Romigi
Incontriamo il Dr. Gaetano Romigi, infermiere, da alcuni anni coordinatore, docente e tutor ai corsi di laurea in Infermieristica e ai Master di 1° livello dell’Università di Roma Tor Vergata, al quale abbiamo chiesto di spiegarci la sua visione del futuro per la figura dell’infermiere libero professionista e di quanto è e sarà importante il web per tale figura professionale.
La sua posizione di formatore delle future generazioni infermieristiche le ha permesso un osservatorio “privilegiato” sui giovani infermieri che si affacciano al mercato del lavoro. Quali impressioni ha sul loro futuro professionale?
In questi ultimi anni anche la professione infermieristica, che tradizionalmente vedeva una pressoché immediata occupazione post laurea, ha risentito della crisi economico-finanziaria, ma soprattutto di un grande ridimensionamento delle attività del servizio sanitario pubblico nazionale. Sono stati chiusi ospedali, si sono ridotte molte attività ospedaliere e ambulatoriali, poche le alternative sul territorio, scarsa l’assistenza domiciliare, grandi e gravi le differenze tra Nord e Sud. Nonostante l’aumento dell’aspettativa di vita, l’andamento demografico ha portato verso un progressivo incremento della popolazione anziana, rispetto a quella giovane di cui è necessario prendersi cura. Infine grazie all’evoluzione medico-scientifica, farmaceutica e tecnologica oggi le persone convivono con diverse patologie croniche, rare, più o meno gravi ed assumono tante terapie. Di queste persone occorre prendersi carico sopratutto a domicilio. Questa è la realtà. I futuri infermieri percepiscono una realtà ahimè spesso distorta che proviene dalla convizione anacronistica, che l’assistenza sia prevalentemente ospedaliera e che l’Ospedale sia l’unico setting assistenziale in cui lavorare. Pertanto, molti di loro vedono, come nell’immaginario collettivo, il proprio futuro in linea di massima nel pubblico, come dipendente che lavora quasi esclusivamente in Ospedale.
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