Gli Infermieri e l’applicazione delle innovazioni tecnologiche ed informatiche all’assistenza infermieristica.
Analisi delle criticità e delle prospettive future
Gaetano Romigi
Coordinatore, Docente e Tutoring Corso di Laurea in Infermieristica e Master Università degli Studi di Roma Tor Vergata Sede ASL Roma
L’aumento dell’aspettativa media di vita della popolazione, l’evoluzione delle dinamiche demografiche e la conseguente modificazione dei bisogni di salute, con un numero crescente di anziani affetti da patologie croniche, rendono necessario un ridisegno strutturale ed organizzativo della rete dei servizi sanitari, sociali ed integrati.
Secondo fonti internazionali (USA), a livello globale, il numero degli ultrasessantenni dovrebbe più che raddoppiare entro il 2050 e più che triplicare entro il 2100, passando dai 901 milioni nel 2015 ai 2,1 miliardi nel 2050 e 3,2 miliardi nel 2100. La fascia degli ultra ottantenni costituisce il 14% degli ultra sessantenni e, secondo le stime, arriverà al 20% entro il 2050.
Il miglioramento delle condizioni sanitarie e del tenore di vita per tutti, lo sviluppo di farmaci e dispositivi biomedici innovativi, la maggiore educazione alla prevenzione delle malattie sono tra i fattori che ci permettono oggi di vivere sempre più a lungo. Se indubbiamente il progresso medico-scientifico può accrescere le possibilità di sopravvivenza, raramente, d’altra parte, riesce anche ad assicurare una completa guarigione da malattie prima considerate letali.
Aumenta, così, la consistenza della fascia di soggetti che richiedono cure continue e complesse per periodi di lunga durata, se non per il resto della loro vita. Al primo Gennaio 2010, l’Italia ha superato il traguardo storico dei 60 milioni di abitanti; a inizio 2015, si contavano 60.795.612 unità. Da diversi anni, il maggiore contributo all’incremento demografico è dato, oltre che dall’afflusso migratorio, dal decremento del rischio di mortalità, e non dall’incremento del tasso di natalità.
Il quadro demografico nel nostro Paese rispecchia l’evoluzione della società globale: oggi un italiano su 5 ha più di 64 anni e le previsioni dell’ISTAT annunciano che la quota passerà ad un cittadino su 3 nel 2050. L’allungamento della vita media è un fenomeno che interessa tutte le Regioni italiane, ma più pesantemente quelle centrosettentrionali. In Veneto gli ultra sessantaquattrenni rappresentano il 19,9% dei residenti; di questi, il 70% dichiara di non essere affetto da alcun tipo di disabilità, ma la percentuale scende al 40% tra gli anziani dai 75 anni in sù. La longevità collettiva è la ragione più rilevante della prevalenza delle patologie croniche: 25 milioni di italiani risultano affetti da una forma di cronicità, 12 milioni da cronicità multipla.
Prima di guardare al futuro scopriamo il nostro passato:
Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo
La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa. Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.
Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore
32.00 € 25.60 €
TeleNursing: prospettive e criticità
L’assetto demografico che si sposta sempre più verso la terza età, la mancanza di personale infermieristico sempre maggiore, l’aumento di patologie croniche e degenerative, la continua evoluzione dell’assetto sanitario, sono tutti campanelli d’allarme che ci indicano come la strada della Telesalute prima e del Telenursing poi, sia necessariamente percorribile da ora ai prossimi anni.
Naturalmente quello del maggior numero di persone anziane affette da pluri-patologie, fragili, sole e in condizioni socio-economiche svantaggiate non è l’unico dei problemi emergenti. A questo possiamo aggiungere un esponenziale aumento anche della popolazione proveniente da altre parti del mondo che presenterà dei bisogni di salute diversi con cui confrontarsi.
Inoltre, in una società moderna, complessa, globale e multiculturale, la fetta di giovani-adulti modifica il proprio approccio alla salute predisponendo ed indirizzando la società stessa verso impercettibili, ma profondi, cambiamenti che riguardano le modalità di richiesta, di accesso e di consumo delle prestazioni sanitarie e sociali.
In quest’ottica la Telemedicina si inserisce come strumento valido per facilitare, ottimizzare e velocizzare tutti i processi correlati direttamente o indirettamente all’offerta e alla fruizione dei servizi e delle prestazioni sia nel settore pubblico, sia in quello privato come pure in quello privato accreditato, per finire al singolo professionista.
L’analisi del telenursing in cinque punti
Tuttavia questo fenomeno va attentamente studiato perché apre alcune questioni attualmente dibattute. La prima riguarda la velocità con cui le innovazioni tecnologiche vengono elaborate e poste a disposizione del settore sanitario che sicuramente è, almeno apparentemente, di gran lunga superiore alla velocità con cui vengono applicate. La seconda riguarda il target, cioè vale a dire chi sono i possibili fruitori, che tipo di vantaggio possono avere quando ricorrono a innovazioni tecnologiche e informatiche anche molto spinte e con quale rapporto costo/beneficio. Il terzo aspetto è quello della sicurezza delle cure e del trattamento, con modalità nuove, di dati sensibili che espongono inevitabilmente a dei rischi che in questo lavoro di tesi si proverà ad analizzare.
A questo proposito occorre precisare che per salvaguardare la qualità e la sicurezza delle cure cui i pazienti si affidano, è precipuo dovere di tutti gli esercenti le professioni sanitarie quello di conoscere e divulgare i criteri parametrali definiti a livello europeo che consentono l’uso di dispositivi, strumenti, applicazioni tecnologiche ed informatiche in commercio e disponibili. Strumenti e dispositivi nuovi devono essere conformi agli standard minimi di sicurezza per la persona derivanti dalla loro applicazione.
L’aspetto della privacy nelle telemedicine
Non è da sottovalutare l’impatto dell’applicazione delle tecnologie di Telemedicina e Telenursing rispetto alla circolazione di informazioni e documenti online. L’applicazione della normativa europea in tema di privacy di acquisizione, conservazione e gestione dei dati sensibili impone infatti una particolare attenzione all’uso delle tecnologie innovative che consentono la registrazione, la memorizzazione e la trasmissione online di files, documenti, schede, esami, cartelle, audio, video, immagini ecc.
Quarto, poiché in Italia, a meno di riforme strutturali di difficile attuazione, il Servizio sanitario è e rimane pressoché pubblico con scarsità di risorse disponibili, e poiché sappiamo anche che le applicazioni tecnologiche ed informatiche comportano il più delle volte forti investimenti economici iniziali, disponibilità di risorse umane e l’attivazione di processi educativi e formativi complessi, il servizio sanitario nazionale (SSN) e le Regioni affrontano questa trasformazione molto lentamente.
La quinta ed ultima questione riguarda come gli Infermieri vivono queste trasformazioni, se ne comprendono realmente la portata, se riescono a ravvisare potenzialità ed opportunità derivanti dall’applicazione delle tecnologie al proprio lavoro quotidiano ed infine se sono consapevoli delle criticità che ne potrebbero derivare.
Lungi l’idea di poter trattare esaustivamente questi punti, quanto esaminato vuol essere uno stimolo affinché possano essere approfonditi alcuni aspetti così da aumentare negli Infermieri la consapevolezza dei vantaggi e degli svantaggi legati alle innovazioni tecnologiche e informatiche applicate ed applicabili in sanità, le quali possono modificare non solo l’offerta sanitaria, ma anche le modalità organizzative, operative e gestionali del lavoro.
L’infermiere oggi e le sue nuove sfide professionali
Oggi l’Infermiere si trova a dover affrontare diverse sfide professionali. Una delle più complesse è difficili sicuramente è quella di adeguarsi al passo con cui l’avanzare delle novità tecnologiche ed informatiche viene applicato in Sanità. La tecnologia deve rappresentare sicuramente un’opportunità e non una criticità, uno strumento che favorisce l’efficacia, l’efficienza e la qualità delle prestazioni e il miglioramento dei processi di cura e assistenza e non un ostacolo alla pratica clinica e all’evolversi dei modelli operativi, organizzativi e gestionali con cui vengono offerti i servizi.
E’ raro oggi in Italia poter effettuare una analisi delle esperienze in tal senso soprattutto nella Sanità Pubblica. Diverso il discorso per ciò che concerne la Sanità in ambito privato dove l’Infermiere libero professionista è spesso inserito in meccanismi lavorativi più aperti al cambiamento gestionale e favorevoli all’utilizzo e all’implementazioni delle innovazioni tecnologiche al fine soprattutto di ottimizzare l’uso di risorse e integrare le attività tra Territorio e Domicilio.
Dalla disamina delle principali applicazioni si può notare come presidi, strumenti, tecnologie e innovazioni servono soprattutto a rendere più semplice la registrazione, l’archiviazione, l’elaborazione e la trasmissione di una miriade di dati e informazioni. Questo permette diversi vantaggi sia per l’Infermiere, per i pazienti che per le istituzioni sanitarie pubbliche e private.
La Telecardiologia ad esempio offre la possibilità di eseguire una serie di esami, anche a domicilio, e di avere pressochè subito notifiche, consulti e referti. La tecnologia applicata alla acquisizione, distribuzione, prescrizione, preparazione, somministrazione e controllo dei farmaci ad esempio permette di ridurre sprechi, essere precisi ed individuare responsabilità in caso di errori.
La tecnologia applicata al controllo e al monitoraggio di situazioni particolari come il livello di glucosio nel sangue di un paziente diabetico permette oggi di ridurre i costi e limitare al minimo fastidio e frequenza dei controlli, prevenire complicanze. La tecnologia applicata ad esempio a pazienti ospedalizzati a domicilio per i quali si rende necessario un controllo a distanza dei parametri vitali, della posizione a letto, dell’assunzione di liquidi e alimenti, dell’evoluzione di ferite e lesioni, delle modifiche del peso corporeo, permette di aumentare la qualità dell’assistenza.
Gli obiettivi futuri del telenursing
L’Infermiere deve non solo conoscere tutte queste novità tecnologiche, ma saper istruire ed educare pazienti, familiari e caregivers all’uso. Oggi non mancano sperimentazioni di sistemi di teleassistenza in cui l’Infermiere in una centrale operativa a distanza verifica e controlla ciò di cui una persona anziana ha necessità. Tali sistemi permettono di seguire ad esempio in casa gli spostamenti della persona e di stabilire una comunicazione audio-video al fine di supportare soprattutto chi vive solo.
Inoltre l’Infermiere, così come tutti gli esercenti le professioni sanitarie ha sia il dovere giuridico che deontologico di garantire la massima sicurezza prima, durante e dopo l’applicazione di particolari e sofisticate tecnologie. Una delle criticità è garantire affidabilità e precisione degli strumenti, senza le quali il paziente può disorientarsi rispetto al proprio stato di salute e da questo procurarsi danni e complicanze anche gravi.
Altra criticità è quella di assicurare la massima riservatezza e privacy rispetto alla miriade di dati personali e sensibili che viaggiano sulla rete, sono archiviati in piattaforme e database, vengono trasmessi e condivisi tramite link e/o tramite account dedicati.
Un ulteriore criticità potrebbe essere legata alla scarsa definizione di immagini o al malfunzionamento che non permette una corretta interpretazione e trasmissione dei dati, un accertamento adeguato, una acquisizione di elementi utili per diagnosi, terapia, assistenza, prognosi.
Sicuramente l’ambito domiciliare è quello che impegna maggiormente l’operatore dato che coniuga gli aspetti tecnici a quelli educativi. Spesso le applicazioni tecnologiche, specie nel servizio pubblico non solo stentano ad essere sperimentate ed implementate perché oltre a richiedere investimenti economici, finanziari e strutturali, almeno inizialmente, richiedono grande apertura al cambiamento da parte dei professionisti e disponibilità alla formazione e all’aggiornamento continui.
Sicuramente l’Infermiere rimane una delle professionalità più aperte al cambiamento e disponibili all’applicazione delle novità tecnologiche ed informatiche. Continua ad esservi è un enorme gap di conoscenze rispetto alle enormi potenzialità che il progresso tecnologico, informatico, scientifico mette a disposizione degli Infermieri.
PER SPUNTI ed APPROFONDIMENTI:
- Aimonino Ricauda N, Isaia G, Tibaldi V, et al., Il telemonitoraggio nel paziente anziano: studio di fattibilità, Geriatria 2010; 22: 101-7
- Consalvo Andrea, Romigi Gaetano e Montanari Paolo, Applicazioni della tecnologia all’assistenza infermieristica: analisi delle esperienze per i pazienti e delle prospettive tra ospedale, territorio e domicilio, Tesi Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Roma Tor Vergata, sede ASL Roma 2, aa. 2017/2018.
- Costa G., Romano A.,Stime della speranza di vita e conseguenze sociali, Menabò Etica ed Economia n.72 del 2/11/2017 Cfr. https://www.eticaeconomia.it/stime-della-speranza-di-vita-e-conseguenze-sociali/
- Redazione Eudhati, Infermieri e Telenursing: il futuro della telemedicina, 2019
Cfr. http://www.eudhati.org/telenursing-futuro-telemedicina/ - FNOPI, 25/06/2018, X Conferenza sulle politiche della professione infermieristica: i video, le slide e la sintesi degli interventi – Cfr. http://www.fnopi.it/attualita/x-conferenza-sulle-politiche-della-professione-infermieristica-i-video-le-slide-e-la-sintesi-degli-interventi-id2411.htm
- ISTAT 2013, Vita media Cfr. https://www.istat.it/it/files/2013/03/1_Salute.pdf
- Locsin RC, the co-existence of technology and caring in the therry of technological competency as caring in nursing Pubmed 2017.
- Notarianni M., Smartphone per gli infermieri, macitynet.it, 1 ott 2014. Cfr. https://www.macitynet.it/ascom-myco-smartphone-per-gli-infermieri/
- Redazione Quotidianosanità.it, Carenza infermieri. La Fnopi rilancia i dati di Ocse e Oms: “Italia ha un basso rapporto tra infermieri e abitanti. Assistenza a rischio”, 25 settembre 2018, Cfr http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=65977
- Ricciardi Walter, L’Istituto Superiore di Sanità per la salute degli Italianie lo sviluppo del Paese, ISS 2016 Cfr. http://old.iss.it/binary/publ/cont/ISS_2020_ONLINE.pdf
- Tibaldi Vittoria et al., L’innovazione tecnologica e l’ospedalizzazione a domicilio, Recenti Progressi in Medicina, 2013 Cfr. http://www.recentiprogressi.it/articoli.php?archivio=yes&vol_id=1291&id=14274
- Atti 1° Congresso Nazionale Telemedicina, Gruppo CIDIMU ed Ente Formazione Auxiliaiuris, “Telemedicina e Scenari Giuridici”, Sabato 1 Dicembre 2018, Aula Magna Palazzo di Giustizia di Torino.
- Legge 8 marzo 2017 n. 24, Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonche’ in materia di responsabilita’ professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
Leggi anche:
https://www.dimensioneinfermiere.it/robotica-sanitaria-si-prende-la-responsabilita-etica-legale/
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