Affiancata al medico di famiglia, al pediatra e allo specialista ambulatoriale, l’infermiere di famiglia entra di diritto nel pantheon dell’assistenza territoriale.
L’infermiere di famiglia figura strategica
Grazie ad un eventuale modifica della legge 502/92 ed altre integrazioni, il senatore Gaspare Antonio Marinello (M5S) insieme ad altri pentastellati, si prefiggono “l’obiettivo del pieno riconoscimento della professione infermieristica come figura di riferimento per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali di assistenza territoriale e domiciliare, al fine di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini e fronteggiare i problemi legati alla diffusione della cronicità e diminuire altresì gli accessi in pronto soccorso e le degenze ospedaliere, garantendo assistenza ai malati cronici che non richiedono cure intensive in ospedale” (Articolo 1).
Dove opera l’infermiere di famiglia?
Specificato l’ambito di azione del professionista “responsabile delle cure domiciliari del paziente“.
Con cure domiciliari quindi si “intende la modalità di assistenza sanitaria erogata al domicilio del paziente dall’infermiere in collaborazione con il medico di famiglia, alternativa al ricovero ospedaliero, destinata a persone con patologie trattabili a domicilio volta a favorire la permanenza del paziente nel proprio ambiente” (Articolo 2).
A chi è rivolta l’attenzione dell’infermiere di famiglia?
È nell’articolo 3 di questa proposta di legge che vengono apportate alcune modifiche al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 in materia di funzioni e organizzazione del distretto sanitario.
“Nello specifico viene introdotta la figura dell’infermiere di famiglia che, in sinergia e collaborazione con i medici di medicina generale e con i servizi distrettuali, deve assicurare la presa in carico dei cittadini anche tenendo conto del riassetto delle cure primarie introdotto dalla legge Balduzzi del 2012.”
Quali sono le competenze dell’infermiere di famiglia?
L’articolo 4, infine, apporta alcune modifiche « decreto Balduzzi » e in particolare all’articolo 1, comma 1, nel riordino dell’assistenza territoriale e mobilità del personale delle aziende sanitarie, introducendo la figura dell’infermiere di famiglia prevedendo una serie di competenze per la nuova figura professionale.
In riferimento all’assistenza domiciliare di cui al comma 1, all’infermiere di Atti parlamentari – 5 – Senato della Repubblica – N. 346
XVIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI – DOCUMENTI famiglia sono attribuite le seguenti competenze:
- a) identificare e valutare lo stato di salute ed i bisogni degli individui e delle famiglie nel loro contesto culturale e di comunità;
- b) pianificare ed erogare assistenza alle famiglie che necessitano di interventi specifici;
- c) promuovere la salute dei soggetti, delle famiglie e delle comunità;
- d) sostenere ed incoraggiare gli individui e le famiglie nella partecipazione alle decisioni relative alla loro salute;
- e) applicare la conoscenza di diverse strategie di insegnamento e di apprendimento con i soggetti, con le famiglie e con le comunità;
- f) partecipare alle attività di prevenzione;
- g) provvedere a un costante aggiornamento e allo sviluppo professionale attraverso la formazione continua;
- h) pianificare e realizzare interventi informativi ed educativi rivolti ai singoli, alle famiglie e alle comunità, atti a promuovere modificazioni degli stili di vita e una migliore aderenza ai piani terapeutici e riabilitativi, utilizzando e valutando diversi metodi di comunicazione;
- i) partecipare alla ricerca, recuperando dati epidemiologici e clinici in relazione a specifici obiettivi conoscitivi e assistenziali.
Nessun cenno ancora al Master specialistico in “Infermiere di famiglia e di comunità”
Certi della futura integrazione di elementi indispensabili per caratterizzare al meglio questa professione, attualmente nel disegno di legge non è prevista alcuna selettività all’accesso della figura dell’infermiere di famiglia per i soli possessori di Master di 1° livello in “Infermieri di famiglia e di comunità”.
Questo potrebbe comportare un vulnus meritocratico per i tanti colleghi che con enorme sacrificio hanno conseguito un master specialistico apposito, con la speranza di poter ricoprire una professione così difficile e delicata come quella dell’infermiere di famiglia.
Se ti interessa sapere tutto sull’infermiere di famiglia ti consigliamo la lettura di questo libro:
Per approfondire:
- Il Pianista: l’esperienza di un Infermiere di comunità con un paziente artista.
- Cos’è l’infermiere di comunità e di famiglia. Perché non è ancora riconosciuto in Italia?
Fonti:
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