La società in cui viviamo presenta una schizofrenia di base: chiama le persone a compiere scelte di vita sane all’interno di sistemi sanitari molto complessi, ma allo stesso tempo promuove stili di vita non salutari e spesso non aiuta i cittadini ad orientarsi nei multipli percorsi sanitari e assitenziali e non gli fornisce competenze adeguate per accedere, comprendere e usare efficacemente le numerose informazioni disponibili per migliorare la propria salute.
Si tratta in altre parole della tematica dell’Health Literacy.
In cosa consiste l’Health Literacy?
“L’Health literacy è correlata alla literacy e si riferisce alle conoscenze, motivazioni e competenze necessarie alle persone per accedere, capire, valutare e utilizzare le informazioni sulla salute, al fine di esprimere opinioni e prendere delle decisioni nella vita di tutti i giorni rispetto all’assistenza sanitaria, alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute e di mantenere o migliorare così la qualità della propria vita”. (Consorzio Europeo sull’Health Literacy, 2012)
Il fenomeno, considerata la rilevanza, è stato affrontato sia dall’OMS che da altre agenzie europee e internazionali tanto che una recente Survey Europea ha evidenziato che circa la metà degli adulti di otto Paesi Europei presenta abilità di health literacy inadeguate o problematiche, che influenzano negativamente la loro Health Literacy in termini di: scelte meno salutari legate all’alimentazione, al consumo di alcol e tabacco, comportamenti a rischio ad esempio sul luogo di lavoro o nella sfera sessuale, cattive condizioni di salute, scarsa capacità di autogestione delle malattie croniche, scarsa compliance alle terapie o alle attività di prevenzione, numero più elevato di ricoveri ospedalieri spreco di risorse umane ed economiche del sistema sanitario.
Il livello adeguato di Health Literacy o alfabetizzazione sulla salute è un fattore predittivo molto robusto dello stato di salute di una popolazione più di altri fattori come il reddito, la scolarità o l’occupazione.
Il tema, che non può essere responsabilità solo del singolo individuo, sia cittadino che professionista sanitario, coinvolge numerosi stakeholders come si può comprendere dallo schema e interessa trasversalmente governi e società.
Ma cosa può essere fatto, da infermieri, medici e Strutture Sanitarie per andare verso il cittadino aiutandolo a selezionare informazioni e a fare scelte di salute consapevoli?
Il pragmatismo statunitense in questo caso può essere utile.
L’AHRQ (Agency for Healthcare Reserach and Quality) ha elaborato nel 2015 un documento dal titolo Health Literacy Universal Precautions Toolkit dove sono raccolte delle precauzioni universali che partono dal presupposto che tutti possono avere difficoltà a comprendere informazioni relative alla propria salute indipendentemente ad esempio dal livello di istruzione o status sociale (per questo universali) e hanno lo scopo di:
- minimizzare il rischio di errori nella comunicazione attraverso la semplificazione delle informazioni fornite ai pazienti e verificando la loro reale comprensione
- rendere l’accesso al sistema sanitario più semplice
- supportare gli sforzi di ogni singolo cittadino nel processo di miglioramento della propria salute
Comunicazione e salute
La comunicazione è per definizione sfaccettata e mutevole. Da un lato si connota come comunicazione interna, incentrata e viva nel cuore dell’organizzazione, poco percepibile per chi sta all’esterno. dall’altro lato evolve come comunicazione interpersonale. Infine la grande sfida, la comunicazione istituzionale in senso più ampio, in cui l’istituzione diviene voce a sé, in grado di orientare l’immagine percepita e influire sul livello di soddisfazione del cittadino. Per far luce su una realtà tanto complessa, il presente volume propone un contributo sulle differenti tipologie di comunicazione declinate nel contesto sanitario. Viene approfondito nello specifico il ruolo dell’infermiere, e il significato della comunicazione interpersonale quale strumento di gestione delle relazioni e potenziamento del livello assistenziale e della soddisfazione del cittadino. Il tutto passando attraverso un’analisi della relazione d’aiuto, nonché degli strumenti a disposizione dei professionisti della salute. La relazione diviene così componente essenziale della terapia e acquisisce una dimensione di assistenza globale attraverso il counselling, per guidare, orientare ma soprattutto sostenere il paziente e portarlo a una partecipazione condivisa del processo assistenziale. E’ un’analisi sempre più dettagliata, dal generale al particolare, per dimostrare che, a partire dal singolo operatore per arrivare all’organizzazione, la comunicazione è determinante perché in grado di far percepire all’utente il sistema salute come vicino, sensibile, attento, trasparente. Il libro è rivolto principalmente ai professionisti infermieri e agli addetti degli Uffici Relazione con il Pubblico dell’area sanitaria, nonché a docenti, formatori, studenti dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche.
Giovanni Muttillo, Elisa Crotti | 2008 Maggioli Editore
19.00 €
Health Literacy Universal Precautions Toolkit
Il documento contiene 21 toolkits riferibili alle aree della comunicazione verbale, comunicazione scritta, autogestione ed empowerment del paziente e sistemi di supporto ed i particolare:
1. Migliorare la comunicazione verbale:
- Comunicare chiaramente
- Usare il metodo del teach-back
- Garantire il follow up
- Migliorare l’accessibilità alle informazioni telefoniche
- Effettuare una revisione dei farmaci del paziente
- Tenere in considerazione le diversità di linguaggio
- Tenere in considerazione la cultura, le abitudini e i credo
2. Migliorare la comunicazione scritta
- Valutare, selezionare e creare del materiale cartaceo facile da comprendere
- Utilizzare efficacemente il materiale cartaceo
- Migliorare l’accoglienza del paziente all’interno di un servizio sanitario
- Incoraggiare a fare domande
3. Migliorare l’autogestione e l’empowerment del paziente
- Fare un piano d’azione con il paziente
- Aiutare il paziente a ricordare come e quando assumere i propri farmaci
- Stimolare i feedback del paziente
4. Migliorare i sistemi di supporto
- Mettere in comunicazione il paziente con servizi di supporto non medici
- Aiutare i pazienti ad accedere ai farmaci appropriati
- Agevolare il rinvio ad altri specialisti, strutture o servizi socio sanitari
Perchè usare il toolkit?
I toolkits, rigorosamente evidence-based e ricchi di strumenti pratici, aiutano i professionisti nel compiere scelte orientate alla Health Literacy del paziente riducendo la complessità del sistema sanitario e migliorando il livello di comprensione di care givers e pazienti, obiettivi che vanno nella direzione del benessere degli assistiti ma anche degli operatori, in primis infermieri da sempre orientati al ruolo di facilitatori d’eccellenza nella comunicazione con l’assistito.
Per approfondire il tema dell’Health Literacy:
- Health literacy. The solid facts WHO 2017, Documento in italiano DORs Regione Piemonte
- Health literacy. The solid facts. ©World Health Organization 2017
Per consultare il toolkit:
- AHRQ Health Literacy Universal Precautions Toolkit: (link)
Autore: Chiara Marnoni
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