Intervista a Pier Paolo Lecci, citologo relatore al webinar Lesioni Difficili

Dario Tobruk 09/12/20
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Il Dott. Pier Paolo Lecci relatore al Webinar gratuito Lesioni Difficili: approccio multidisciplinare e ricerca e primo autore del testo “La terapia fotodinamica nel trattamento delle lesioni cutanee croniche : evidenze cliniche e pratica sperimentale” è un biologo dapprima impegnato sullo studio delle lesioni cutanee e dei meccanismi di rigenerazione tissutale presso istituti di ricerca internazionali. In seguito ha ulteriormente perfezionato gli studi, passando dalla ricerca alla diagnostica, settore in cui è attualmente Referente per la Citologia di Screening presso il Reparto di Anatomia Patologica di una azienda leader nel settore. Vive e lavora a Brescia.

Noi l’abbiamo contattato per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa sul suo prossimo intervento al webinar incentrato sul Wound Care (16 dicembre alle h16:30). Ne abbiamo tratto un’intervista estremamente interessante sulle applicazioni della ricerca nella clinica quotidiana e che riportiamo per intero qui nel nostro portale.

Guarda il video integrale:

Video integrale del Webinar sulle Lesioni Difficili e il Wound Care


Intervista al Dott. Pier Paolo Lecci, esperto citologo e relatore al webinar gratuito Lesioni Difficili: approccio multidisciplinare e ricerca

Salve Dott. Lecci, nonostante la sua giovane età è già un esperto citologo e referente in un importante Reparto di Anatomia Patologica di una multinazionale del settore, nello specifico di cosa si occupa attualmente?

Buongiorno, la ringrazio per il complimento.  Fortunatamente ho avuto un percorso di studi estremamente dinamico che ho voluto sin da subito focalizzare sulla morfologia intesa come lo studio delle alterazioni che avvengono su cellule e tessuti in corso di patologie sia ad eziologia infiammatoria che neoplastica. Questo mi ha permesso di acquisire in circa 8 anni competenze trasversali nei settori della ricerca di base, di quella applicata e della diagnostica di laboratorio. Negli ultimi anni ho focalizzato la mia attività sulla citologia diagnostica e sulla diagnosi precoce del cervicocarcinoma, tema che, in qualità di referente presso il mio reparto, affronto sia da un punto di vista morfologico che di ricerca epidemiologica.

Tra le sue tante esperienze professionali e universitarie è impossibile non notare l’Institut Pasteur di Parigi, ci racconti un po’ del suo percorso…

L’esperienza all’Institut Pasteur è stata una delle più importanti della mia formazione accademica e professionale. Lì ho svolto per circa un anno ricerca di base sui meccanismi di rigenerazione del tessuto muscolare scheletrico approfondendo gli aspetti legati alla nicchia staminale del muscolo, costituta dalle cellule satelliti, cellule staminali adulte in grado di ricostituire il tessuto muscolare in condizioni normali, ma fortemente compromesse da eventi flogistici sistemici, come la sepsi ad esempio. Precedentemente avevo iniziato il mio percorso di ricerca presso L’Unità di Istologia ed Embriologia dell’Università di Firenze, ateneo presso il quale mi sono formato come Biologo e come morfologo. Qui ho seguito invece il tema della riparazione tissutale e dello studio della flogosi cronica utilizzando come modello di studio le lesioni cutanee croniche, una patologia a diverse derivazioni che impatta in modo consistente sia per aspetti socio-economici che su aspetti gestionali per diverse professioni sanitarie, prima fra tutte la professione infermieristica.

La valutazione del paziente con ulcere croniche

Quando, nelle corsie dei reparti, o dai lettini degli ambulatori, oppure durante gli eventi formativi o in occasione degli stage/ tirocini dei corsi di laurea e master universitari, si pone la fatidica domanda: “Cosa serve per ottenere la guarigione di un’ulcera cronica?”, comunemente la risposta è un lungo elenco di medicazioni, dispositivi e tecnologie tra i più disparati. Oggi più che mai è invece necessario (ri)orientare l’assistenza limitata e limitante generata da questa prospettiva che non riesce ad andare oltre al “buco che c’è nella pelle”, restituendo centralità alla persona con lesioni cutanee; occorre riaffermare che il processo di cura deve essere basato su conoscenze approfondite, svincolate da interessi commerciali, fondate su principi di appropriatezza, equità, sostenibilità e in linea con il rigore metodologico dell’Evidence Based Nursing/Medicine che fatica ad affermarsi. Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e de- finire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi. Nello specifico, la prima sezione del volume affronta alcune tematiche propedeutiche alla valutazione delle ulcere croniche, offrendo al lettore una discussione approfondita sui meccanismi della riparazione tessutale normale e quelli attraverso cui un’ulcera diventa cronica; segue una panoramica di questa tipologia di lesioni cutanee. La seconda sezione entra nel dettaglio delle varie fasi in cui si articola il percorso strutturato della valutazione con cui realizzare la raccolta di informazioni e dati sulla base dei quali formulare un giudizio clinico e guidare, in maniera consapevo- le e finalizzata, gli interventi di trattamento delle ulcere croni- che, come è richiesto ai professionisti della salute di oggi.Claudia Caula, infermiera esperta in wound care. Direzione delle Professioni Sanitarie. AUSL Modena.Alberto Apostoli, podologo; infermiere esperto in wound care; specialista in assistenza in area geriatrica; specialista in ricerca clinica in ambito sanitario. Azienda ASST Spedali Civili di Brescia.Angela Libardi, infermiera specializzata in wound care. ASST Sette Laghi – Varese.Emilia Lo Palo, infermiera specializzata in wound care. Ambulatorio Infermieristico Prevenzione e Trattamento Lesioni Cutanee; Direzione delle Professioni Sanitarie. Azienda ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Claudia Caula – Alberto Apostoli – Angela Libardi | 2018 Maggioli Editore

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È anche primo autore del testo “La terapia fotodinamica nel trattamento delle lesioni cutanee croniche : evidenze cliniche e pratica sperimentale” può riassumerci il suo lavoro e come questo ricade sulla pratica quotidiana di chi svolge attività di wound care tutti i giorni?

Il testo che ho pubblicato, assieme ad altri lavori pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali è il frutto di una ricerca pluriennale svolta da un team multidisciplinare composto da dermatologi, vulnologi e biologi. Si tratta di un lavoro mirato a descrivere il potenziale di questa terapia che fonda il suo meccanismo di azione sull’interazione tra sostanze fotosensibili opportunamente attivate e il microambiente lesionale. Ad oggi, molte strutture adottano la PDT in associazione ad altre medicazioni nel trattamento delle lesioni difficili.

Sarà relatore al Webinar “Lesioni difficili: approccio multidisciplinare e ricerca” può anticiparci qualcosa del suo intervento?

Il mio intervento si focalizzerà soprattutto sulla descrizione dei processi alla base della cronicizzazione di una lesione e della sua scarsa propensione alla guarigione. Sono aspetti a mio avviso di fondamentale importanza poiché oggi rappresentano i target terapeutici delle più innovative medicazioni avanzate e trovo che per un infermiere avere una panoramica dei meccanismi alla base della lesione rappresenta il punto di partenza per un corretto management del paziente.

Ha qualche consiglio per gli infermieri che vogliono intraprendere la strada del Wound Care?

Quella del Wound Care è una attività professionale estremamente dinamica, dove l’impatto tecnologico e scientifico con l’arrivo di medicazioni avanzate sempre più innovative costringe il professionista a tenersi sempre aggiornato sulle ultime strategie terapeutiche. Il mio consiglio è quello aderire ai numerosi corsi di formazione e di dedicare tempo allo studio delle più importanti patologie cronico-degenerative. Sappiamo che le lesioni difficili sono in maggior parte malattie multifattoriali dove gioca un ruolo cruciale la comorbidità di patologie croniche di base. Il Wound Care è quindi un aspetto che per essere correttamente gestito deve indagare a 360 gradi sulle condizioni di salute del paziente e richiede quindi conoscenze trasversali per l’infermiere.

 Non ci resta che aspettare il 16 dicembre per ascoltarla allora….

Sarò lieto di dare il mio contributo per la realizzazione di questo webinar e auguro a tutti un buon lavoro!

Grazie!

Grazie a voi.

Autore: Dario Tobruk (FacebookTwitter)

Per approfondire:

Per saperne di più:

Webinar gratuito sulle Lesioni Difficili: medicazioni, approccio, ricerca.

 

Dario Tobruk

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