Partendo da un tempo zero e rilevando la glicemia a determinati intervalli (30′, 60′, 90′, ecc…), si può diagnosticare la presenza o assenza di diabete mellito conclamato o d’intolleranza glucidica (condizione pre-diabetica).
Procedura infermieristica all’OGTT o test orale di tolleranza al glucosio
Sia in ambulatorio sia in reparto, la procedura infermieristica per eseguire la curva glicemica è uguale. Tutti i campioni di sangue, eccetto il primo a digiuno e definito prelievo basale (al tempo zero), andranno eseguiti attraverso procedura di prelievo venoso.
Procedura curva glicemica generale
Preparazione e razionale
La prima cosa da fare è identificare il paziente, quindi accertata l’identità, bisogna verificare che il paziente abbia mantenuto il digiuno da almeno 8 ore. Il test va eseguito generalmente la mattina. Per un test verosimile bisogna, inoltre, verificare che nei giorni precedenti il paziente non abbia modificato stile di vita o alimentazione.
Verificare che il paziente abbia concordato con il medico di base la sospensione di eventuali farmaci che modificano il metabolismo glucidico, se ciò è possibile e/o necessario per la sua puntuale valutazione clinica.
Pazienti convalescenti da infezioni o interventi chirurgici, o che soffrano di malassorbimento, devono essere riconsiderati se idonei al test, poiché queste condizioni cliniche influiscono notevolmente sui valori che andranno rilevati.
Verificare che il paziente non presenti allergie agli aromi presenti nelle soluzioni di carico di glucosio.
Informare il paziente sulla procedura e su cosa ci si aspetta da lui: non deve mangiare o bere bevande, non deve fare sforzi, non fumare e non allontanarsi.
Controllo, monitoraggio e somministrazione carico
- Eseguire il prelievo basale, un controllo della glicemia basale attraverso glucotest capillare:
- se il valore è > 125 mg/dl il test va concluso in quanto già indice di positività (consigliamo sempre un secondo controllo);
- se il valore è < 125 mg/dl si fanno assumere 75g di glucosio disciolti in 300ml d’acqua;
- durante la somministrazione del carico di glucosio, l’infermiere deve controllare che il paziente deglutisca senza problemi e che non presenti vomito o disfagia entro i 5 minuti in cui deve deglutire la soluzione. Se si presenta vomito o il paziente è disfagico, il test non è più attendibile o non va proseguito;
- dopo la somministrazione della soluzione glucosata il paziente va monitorato costantemente per verificare la presenza di tremori, agitazione, vomito, tachicardia, confusione e obnubilamento e tutti i segni e sintomi suggestivi di iperglicemia.
Curva da carico nell’adulto
La prima cosa da fare è procedere come specificato sopra (clicca qui per tornare su). Verificato che il paziente sia compliante e che abbia compreso la procedura, andranno eseguiti una serie di prelievi secondo prescrizione: fino a 6 volte con intervalli di 30 minuti uno dall’altro, dal tempo zero a massimo due ore e mezza. I possibili slot di prelievi venosi prescritti dal medico per il rilevamento della glicemia:
- dopo 30 minuti dal tempo zero, opzionale;
- dopo 60 minuti, opzionale ma utile;
- dopo 90 minuti, opzionale;
- dopo 120 minuti, questo slot è obbligatorio;
- dopo 150 minuti, opzionale;
Valori normali della curva glicemica nell’adulto
Nell’adulto sono considerati valori normali della curva glicemica:
• <100 mg/dl al prelievo basale, a digiuno;
• <140 mg/dl dopo 2 ore (120’).
Valori alterati nella curva glicemica dell’adulto
Al di sopra di questi dati, i valori alterati nella curva glicemica dell’adulto e i criteri diagnostici indicano diverse particolari condizioni:
- al prelievo basale, a digiuno, una glicemia tra 100-125 mg/dl è suggestiva di “alterata glicemia a digiuno“;
- a 120 minuti dal prelievo basale, una glicemia tra i 140 e i 199 mg/dl è suggestiva di “ridotta tolleranza ai carboidrati” (condizione di prediabete);
- a 120 minuti dal prelievo basale, una glicemia ≥ 200 mg/dl è suggestiva di diabete mellito conclamato;
In questo caso esami come l’emoglobina glicata forniscono altri dati utili al clinico per suggellare la situazione clinica del paziente. N.B.: questi valori sono indicativi e vanno contestualizzati dal proprio medico in base alla situazione clinica e farmacologica del paziente.
L’infermiere
Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi. Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.
Marilena Montalti, Cristina Fabbri | 2020 Maggioli Editore
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Curva da carico di glucosio in gravidanza
A cosa serve e come si fa la curva glicemica in gravidanza? Il test da carico di glucosio in gravidanza è necessario per diagnosticare il diabete gestazionale, una condizione clinica insorta nella donna durante la gestazione, spesso reversibile dopo qualche mese dal parto, ma che deve essere gestito durante la gravidanza per garantire la salute del feto.
Attenzione! In alcuni protocolli clinici può essere eluso il controllo della glicemia basale, oppure può variare il contenuto in grammi del carico di glucosio (generalmente 50g/75g/100g), controllare sempre nel proprio reparto/ambulatorio se previsto o no.
- procedere come da procedura generale sopra, clicca qui per tornare su (controllare variazioni nel proprio protocollo);
- eseguire un primo prelievo dopo 60 minuti dal tempo zero;
- eseguire un secondo prelievo dopo 120 minuti dal tempo zero;
Valori curva glicemica in gravidanza
I valori della curva glicemica in gravidanza sono considerati normali se:
- < 92 mg/dl a digiuno al tempo zero;
- < 180 mg/dl dopo un’ora;
- < 155 mg/dl dopo due ore;
Valori al di sopra di queste indicazioni consentono al clinico la diagnosi di diabete gestazionale. N.B.: questi valori sono indicativi e devono essere sempre contestualizzati dal proprio medico
Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)
Fonti:
Leggi anche:
https://www.dimensioneinfermiere.it/infermiere-specialista-diabetic-specialist-nurse/
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