“Vorrei tanto vedere un telegiornale che per un terzo mi parlasse dell’epidemia, un terzo sulla ripresa economica e infine un terzo sul resto che accade nel mondo” asseriva. E le sue parole, riportate in una intervista rilasciata a Panorama Sanità (VEDI) nel pieno della prima ondata della pandemia globale, oggi risuonano come profetiche.
Gli italiani hanno ‘dimenticato’ le altre patologie?
Già, perché a forza di parlare di Covid-19, di contagi, di indice Rt e via dicendo gli italiani nel tempo è come se avessero dimenticato le altre patologie, gli altri screening, i segnali d’allarme per cui recarsi dal proprio medico, effettuare una visita specialistica o andare in ospedale a farsi visitare.
Non è solo ‘colpa’ dei cittadini, ovviamente, confusi e spaventati come sono per le tante informazioni ricevute da questa o da quell’altra fonte (più o meno attendibili) e terrorizzati dall’idea di entrare in ospedale, dove possono facilmente beccarsi il coronavirus.
Ma dipende anche e soprattutto dal fatto che farsi visitare non è più così semplice: Il blocco delle attività programmate negli ospedali, la trasformazione dei blocchi operatori in terapie intensive e la riconversione di reparti in terapie semi-intensive, nel 2020 hanno causato una diminuzione dei ricoveri ordinari negli ospedali pari al 24,83% rispetto al 2019.
Altresì, si è verificato un calo di quasi il 36% delle prestazioni di pronto soccorso e un vero e proprio crollo delle visite specialistiche del 28,66%, con picchi che hanno raggiunto addirittura il 52% (VEDI).
Melanoma: dati preoccupanti
Fatto sta che, per fare un emblematico esempio, nel 2020 i casi di melanoma (tumore della pelle aggressivo e pericoloso) sono aumentati addirittura del 20% in un arco temporale di soli 12 mesi. E i pazienti colpiti sono risultati essere sempre più giovani.
Come emerso in una recente indagine condotta da Doxapharma e promossa da Novartis, a seguito dell’emergenza sanitaria in corso sette italiani su 10 hanno cambiato il proprio atteggiamento nei confronti della salute e della prevenzione; di questi, il 52% ha ‘solo’ deciso di rimandare qualche visita clinica mentre quasi l’80% non ha ritenuto importante fissare una visita dermatologica per la mappatura dei nei.
L’unica arma che abbiamo
Per riportare l’attenzione sul melanoma e sull’importanza della prevenzione secondaria, è partita la campagna di Novartis “Oltre la pelle – La prevenzione al centro” con l’obiettivo di fornire informazioni e strumenti utili a conoscere e prevenire un tumore aggressivo e pericoloso come il melanoma.
Come osservato da Ignazio Stanganelli, Direttore del Centro Clinico-sperimentale di Oncodermatologia – Skin Cancer Unit dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS, Professore Associato dell’Università di Parma e Presidente dell’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI): “È importante aumentare la conoscenza di questo tumore perché, sebbene la ricerca negli ultimi anni ci abbia dato nuovi strumenti efficaci e mirati, la prevenzione rimane l’arma più potente che abbiamo”.
Autore: Alessio Biondino
Educazione sanitaria: prevenire il melanoma con la regola dell’ABCDE
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