Infermiere scomparso: i fatti
Dopo un breve malore che lo ha costretto ad una visita presso l’ospedale locale, il collega è sparito nel nulla. Dal quel giovedì 13 maggio, l’infermiere non si è presentato più a lavoro. Nessun messaggio o comunicazione. Le ricerche non si sono fatte aspettare e le forze dell’ordine sono state immediatamente allertate, tant’è che, sin da subito, il caso è stato indentificato come un allontanamento volontario.
Nonostante le ricerche, è solo dopo 4 giorni che, affiorato dal Po, è stato ritrovato un cadavere, inizialmente non identificato e in avanzato stato di composizione. Sin dai primi accertamenti il corpo coincideva con le descrizioni dell’infermiere scomparso. Le caratteristiche fisiche del collega corrispondevano pienamente con quelle della salma ritrovata: una persona adulta e su cui non sarebbero emersi segni di violenza sul corpo.
Il corpo ritrovato dell’infermiere
Il corpo è stato avvistato nel mattino da uno sportivo della zona che ha immediatamente avvisato forze dell’ordine. Sul posto, il reparto sommozzatori dei vigili del fuoco ha recuperato la salma per trasferirla al reparto di medicina legale competente per procedere all’identificazione su procura del pubblico ministero.
La constatazione del decesso per annegamento ha sollevato qualsiasi dubbio di violenza sul corpo, che si presentava completamente nudo con solo una collanina d’oro addosso come fonte di riconoscimento. L’identità è stata quindi confermata da un accertamento dattiloscopico.
Il ritrovamento e il riconoscimento del cadavere
Solo in seguito sono stati ritrovati degli indumenti sulla riva del fiume, una tuta blu e un paio di scarpe, e la macchina appartenente all’infermiere scomparso qualche giorno fa. Lo scenario recuperato presuppone l’intenzionalità del gesto.
La madre che ha segnalato per prima la scomparsa ha riferito che il figlio, Valère Tété Houédakor, soffriva di depressione. Le indagini sono ancora in corso, ma questa notizia ha scosso in tutti i colleghi un moto di compassione per il collega in difficoltà.
Infermieri a rischio suicidio
DimensioneInfermiere, a prescindere dal movente, vuole riunirsi attorno ai suoi cari per partecipare al dolore di un altro collega scomparso per un male che poteva essere affrontato ben prima di questo gesto.
Non finiremo mai di denunciare lo stato di abbandono delle aziende sanitari nei confronti della salute fisica e mentale, in cui riversano migliaia di infermieri e sanitari, dopo un periodo di enorme stress, ritrovandosi per l’ennesima volta, attorno agli stessi problemi di sempre.
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