L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni all’Adnkronos Salute circa i reali obiettivi che, secondo lui, la campagna vaccinale in atto deve porsi per uscire dalla crisi sanitaria.
‘Il Covid è endemico e resterà tale’
“Fino a quando non avremo un vaccino disponibile per tutte le classi di età, da 0 a 100 anni, non potremo mai raggiungere l’immunità di gregge, perché ci sarà sempre un’ampia fetta della popolazione non vaccinata e quindi il virus continuerà a circolare.
Ma la domanda è: per il Covid abbiamo bisogno di questo? No, perché questo virus è endemico e resterà tale. Nel Covid noi dobbiamo mettere in sicurezza quelle fasce di anziani o fragili che, se dovessero contrarre la malattia, avrebbero grandi problemi, e in quelle classi non basta l’immunità di gregge ma serve la vaccinazione al 100%” ha spiegato.
‘Il Coronavirus non è il morbillo’
Eppure ci siamo riusciti con altre patologie. Perché col Covid non si può? Il noto infettivologo ha ricordato che “L’immunità di gregge è stata al centro di molte vaccinazioni utilizzate in passato, come quella del morbillo, per cui si diceva che con il 90-95% della copertura nella popolazione giovanile il virus circolava talmente poco che anche quel 5% non vaccinato in qualche modo subiva la protezione degli altri”.
Ma il Covid “Non è come con il morbillo, che può contare su chi lo ha avuto da bambino e dunque è immune e su chi si è vaccinato, permettendo così di avere coperture del 90-95%. Bisogna uscire da questo concetto, che con il Covid non va bene e tendere al più alto numero di vaccinazioni nelle fasce a rischio.”
‘Immunizzare i pazienti fragili è la priorità’
Ed è proprio per questo che si sta potenziando non poco la vaccinazione capillare sul territorio per ciò che concerne i pazienti fragili, attività di cui gli infermieri saranno indubbiamente i protagonisti (VEDI “Infermieri vaccinatori a domicilio per 6,16 euro a inoculazione, l’accordo Ministero-Regioni-FNOPI”).
“Infatti vediamo che anche quando abbiamo vaccinato il 40-45% della popolazione arriviamo ad azzerare l’indicatore dei decessi o delle ospedalizzazioni. Lo dimostrano gli Stati Uniti o il Regno Unito, che non ha raggiunto mica l’immunità di gregge ma ha visto risultati già con quelle percentuali di immunizzazioni” evidenzia Bassetti.
Che conclude: “Perché quando il virus troverà un ostacolo, dato dal vaccino, nelle persone ‘dove fa peggio’, quando avremo cioè vaccinato il 100% di quelle fasce, finirà per essere derubricato a un virus, non dico del raffreddore, ma dell’influenza stagionale, perché colpirà persone alle quali darà problemi minimi”.
Autore: Alessio Biondino
Infermieri vaccinatori a domicilio per 6,16 euro a inoculazione, l’accordo Ministero-Regioni-FNOPI
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