I fatti
Un carabiniere (in borghese) che il 2 maggio scorso si reca a fare il vaccino anti-Covid presso il Vax Point di Lughignano di Casale sul Sile (Treviso), l’ago della siringa che penetra il suo deltoide, ma poi… Avviene qualcosa di strano: il militare si accorge che l’infermiera, anziché iniettare il preparato, sfila il tutto gettando via la siringa ancora piena.
Le conseguenze
Il resto ce lo ricordiamo: la denuncia del Carabiniere, indagini interne ed esterne, il sequestro da parte dei NAS, la sospensione in via cautelativa della collega, l’apertura di un fascicolo d’indagine ai suoi danni per omissione d’atti d’ufficio e falso e la conferma di quanto avvenuto da parte del test sierologico: il carabiniere non ha anticorpi, perciò la dose non è stata iniettata.
Accuse ingiustificate
In molti hanno sin da subito puntato il dito contro la collega, insultandola sui social e etichettandola come ‘no vax’, nonostante il suo trentennale e impeccabile servizio; nonostante non vi sia nessun elemento per infilarla a forza tra le fila degli antivaccinisti. E nonostante la Usl 2 di cui fa parte l’abbia difesa a spada tratta.
Verso l’archiviazione
“È stato un errore dovuto alla stanchezza, quel giorno c’erano moltissime persone da vaccinare e stavo lavorando da molte ore. Non sono contraria ai vaccini, io stessa ho ricevuto entrambe le dosi del vaccino anti-Covid” si è giustificata fin da subito la donna, che è vaccinata anche contro l’influenza e l’epatite.
Una versione che, come riportato da Il Corriere del Veneto, starebbe trovando sempre più conferme negli accertamenti disposti dalla Procura. Risultati che, presto, potrebbero tradursi in una richiesta di archiviazione delle accuse.
Niente ‘no vax’, niente sette/tribù e niente complotti mirati a non vaccinare la popolazione, quindi; ma solo una grande stanchezza dovuta a un turno massacrante. L’ennesimo.
Autore: Alessio Biondino
Vaccinatori: 6,16 euro per infermieri e farmacisti? Non è proprio la stessa cosa…
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento