Ulcere cutanee: panoramica sul trattamento, la diagnosi e la medicazione

Come classificare e trattare le ulcere cutanee

Dario Tobruk 25/01/23
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Indice

Come classificare e trattare le ulcere cutanee

Diagnosi delle ulcere cutanee

  • Strumentalmente l’ecodoppler è d’elezione valutando la flussimetria e la morfologia vascolare per specificare un eventuale trattamento chirurgico vascolare.
  • Un campionamento istologico in caso di sospetti diagnostici che non comportino ulcere generali ma popolazioni sottorappresentate come il pioderma gangrenoso che un trattamento generale come il debridement può solo peggiorare.
  • Attraverso gli esami di laboratorio si possono verificare stati di carenza nutrizionale, patologie, immunodepressione o patologie autoimmuni e ovviamente diagnosi specifiche.

Medicazione e trattamento delle ulcere cutanee

  • Biguanidi: clorexidina
  • Alogeni: iodiopovidone e ipoclorito di Na
  • Ossidanti: Perossido di H
  • derivati metallici: nitrato d’argento e derivati Ag
  • Acido ipocloroso
  • Soluzione combinata di Poliesanide (PHMB) e tensioattivi (Propilbetaina)

La medicazione delle ulcere cutanee: una panoramica razionale

  • Le medicazioni devono mantenere un ambiente umido, in semi-occlusione, isolato e con temperatura costante.
  • Devono gestire l’essudato diminuendo il bisogno di cambio della medicazione.
  • Mantenere una barriera fisica pur assicurando gli scambi gassosi.
  • Non essere tossiche e permettere medicazioni combinate.
  • In più devono avere un buon rapporto costo beneficio, essere confortevoli, sicure, monouso e resistenti.
  • Se abbondante, preferire alginati e schiume poliuretaniche dai 2 a 7 giorni o paste Idrocolloidali dai 2 ai 4 giorni.
  • Se scarsamente essudante o secco preferire idrogel se necessario il debridement o pellicole di poliuretano e idrocolloidi sottili fino a 7 gg in caso contrario di riepitelizzazione.
  • Superficiali: pellicole di poliuretano, idrocolloidi.
  • Non superficiali: valutare il livello di essudato.
  • Profonde o cavitarie: medicazioni riempitive e sempre secondo l’essudato. Usare alginati, schiume o paste specifiche per le cavitarie (es. Askina® Calgitrol® Pasta)
  • Infetta: medicazioni a lento rilascio ioni di Ag, antisettici.
  • Necrotizzante: se secca debridement con idrogel fino a 2 gg massimo, se essudante alginati e schiume di poliuretano arricchite da Ag, in base all’essudato.
  • Granulante: medicazioni semi-occlusive, idrocolloidi e pellicole dai 3 a 7 gg in base all’essudato.
  • Fondo secco: idrogel.

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook Instagram)

  • Le medicazioni avanzate per il trattamento delle ferite acute e croniche. Allegato 2 “Caratteristiche e indicazioni delle medicazioni”. Servizio sanitario Emilia-Romagna. [Link]
  • Caula C, Apostoli A, Libardi A, Lo Palo E. “La valutazione del paziente con ulcere croniche. Perché guardare oltre il ‘buco’ nella pelle“. Maggioli Editore, 2018.

La valutazione del paziente con ulcere croniche

FORMATO CARTACEO

La valutazione del paziente con ulcere croniche

Quando, nelle corsie dei reparti, o dai lettini degli ambulatori, oppure durante gli eventi formativi o in occasione degli stage/ tirocini dei corsi di laurea e master universitari, si pone la fatidica domanda: “Cosa serve per ottenere la guarigione di un’ulcera cronica?”, comunemente la risposta è un lungo elenco di medicazioni, dispositivi e tecnologie tra i più disparati. Oggi più che mai è invece necessario (ri)orientare l’assistenza limitata e limitante generata da questa prospettiva che non riesce ad andare oltre al “buco che c’è nella pelle”, restituendo centralità alla persona con lesioni cutanee; occorre riaffermare che il processo di cura deve essere basato su conoscenze approfondite, svincolate da interessi commerciali, fondate su principi di appropriatezza, equità, sostenibilità e in linea con il rigore metodologico dell’Evidence Based Nursing/Medicine che fatica ad affermarsi. Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e de- finire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi. Nello specifico, la prima sezione del volume affronta alcune tematiche propedeutiche alla valutazione delle ulcere croniche, offrendo al lettore una discussione approfondita sui meccanismi della riparazione tessutale normale e quelli attraverso cui un’ulcera diventa cronica; segue una panoramica di questa tipologia di lesioni cutanee. La seconda sezione entra nel dettaglio delle varie fasi in cui si articola il percorso strutturato della valutazione con cui realizzare la raccolta di informazioni e dati sulla base dei quali formulare un giudizio clinico e guidare, in maniera consapevo- le e finalizzata, gli interventi di trattamento delle ulcere croni- che, come è richiesto ai professionisti della salute di oggi.Claudia Caula, infermiera esperta in wound care. Direzione delle Professioni Sanitarie. AUSL Modena.Alberto Apostoli, podologo; infermiere esperto in wound care; specialista in assistenza in area geriatrica; specialista in ricerca clinica in ambito sanitario. Azienda ASST Spedali Civili di Brescia.Angela Libardi, infermiera specializzata in wound care. ASST Sette Laghi – Varese.Emilia Lo Palo, infermiera specializzata in wound care. Ambulatorio Infermieristico Prevenzione e Trattamento Lesioni Cutanee; Direzione delle Professioni Sanitarie. Azienda ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Claudia Caula – Alberto Apostoli – Angela Libardi | Maggioli Editore 2018

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