“L’Infermiere cura e si prende cura della persona assistita, nel rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere, senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento della sessualità, etnica, religiosa e culturale. Si astiene da ogni forma di discriminazione e colpevolizzazione nei confronti di tutti coloro che incontra nel suo operare.”
I post contro i no vax
È con l’Art. 3 del Codice Deontologico degli infermieri, che vogliamo introdurre il racconto di quanto sta avvenendo in queste ore su Facebook: un post piuttosto pesante e sicuramente evitabile contro i no-vax, pubblicato da un’infermiera dipendente della Asl Toscana nord ovest e a cui ha risposto un’altra professionista peggiorando la situazione, ha generato un autentico polverone.
“Tra poco ce li troveremo in reparto e qualche sassolino dalla scarpa me lo voglio togliere… Sai bucare una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla?
Ecco e poi mi verrà in mente altro, vedrai che le corse per montare i macchinari la sottoscritta non le farà più” ha scritto la sanitaria. “Io non faccio le corse per nessuno. Si arrangiassero pure, mi sono rotta e tanto pure” ha replicato l’altra.
Sfoghi social che avranno delle conseguenze
Almeno a parole, altro che prendersi cura della persona assistita nel rispetto “delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere”! Altro che astenersi “da ogni forma di discriminazione e colpevolizzazione nei confronti di tutti coloro che incontra nel suo operare”!
Per carità, quasi sicuramente per le professioniste implicate si sarà trattato ‘solo’ di semplici sfoghi social; magari senza pensare (colpevolmente) che anche nel web, purtroppo, si è pienamente responsabili di ciò che si asserisce. Adesso, però, dovranno pagarne le conseguenze.
Il comunicato della Asl
Visto il ‘successo’ social del post, rilanciato anche da diversi media, anche la Usl si è vista costretta ad intervenire con un comunicato: “In merito alle frasi pubblicate sui social da due operatrici, che lavorano entrambe nell’ambito territoriale della Versilia, l’Azienda Usl Toscana nord ovest sottolinea che la segnalazione è già arrivata alla direzione.
Ovviamente, la direzione aziendale e quella dell’ospedale Versilia si dissociano da queste affermazioni e ribadiscono che il proprio personale, a cui va un ringraziamento per la sua attività quotidiana, presta cura e assistenza a tutti i cittadini, con professionalità e impegno, senza alcun tipo di distinzione, secondo i principi di universalità, uguaglianza ed equità che ispirano il sistema sanitario regionale e nazionale.”
Si sta valutando il caso, quindi. E vi è il rischio concreto che il tutto sfoci in “eventuali provvedimenti da assumere nei confronti delle due dipendenti”.
Non perdiamo la testa!
Infermieri, colleghi, professionisti: non perdiamo la testa! D’accordo, siamo stanchi, provati e abbiamo visto coi nostri occhi che cos’è il Sars—Cov2. Abbiamo toccato con mano la sofferenza, il soffocamento, la morte. Abbiamo visto le persone morire da sole, senza l’affetto dei propri cari, per poi essere chiuse dentro a dei sacchi. In fretta.
Ma è veramente il caso, proprio ora che grazie all’immunizzazione di massa abbiamo finalmente intravisto la luce in fondo al tunnel (variante Delta permettendo), di perdere il lume della ragione?
C’è davvero un qualche margine di guadagno nel mettersi sullo stesso livello di chi ha minacciato, anche di morte, il personale sanitario dei nostri ospedali (VEDI)?
Noi crediamo di no. Per questo, anche noi di Dimensione Infermiere, infermieri che scrivono per gli infermieri, ci dissociamo dalle affermazioni rese pubbliche dalle due colleghe in questione. Sperando che, almeno, chiedano scusa a pazienti e colleghi.
Che poi, in questi giorni, ci sia anche chi l’ha sparata più grossa delle due infermiere (ad esempio il prof. Burioni con la questione dei no vax chiusi in casa come ‘sorci’ e la prof.ssa Capua che vuole far pagare la degenza ai no vax 2000 euro al giorno)… E’ un’altra storia.
Autore: Alessio Biondino
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