Risarcimento al personale sanitario per l’emergenza pandemica, approvata mozione

Una mozione della Lega, presentata in Consiglio regionale della Lombardia e appena approvata, vuole “Garantire un congruo risarcimento a favore degli operatori sanitari e sociosanitari che sono stati in prima linea contro il Covid.

I quali, hanno pagato a caro prezzo questo loro coraggio, chi addirittura con la vita e chi invece riportando lesioni o infermità di tipo irreversibile a causa dell’infezione dopo aver contratto il virus”.

Un provvedimento di buon senso

È cosi che si legge su Primatreviglio circa quello che rappresenterà provvedimento “di buon senso”, tanto giusto quanto necessario; visto che le compagnie di assicurazione, nonostante avessero sottoscritto una polizza infortuni, non hanno poi mantenuto i patti risarcendo tutti quegli operatori sanitari rimasti gravemente lesi o sono deceduti in seguito al Coronavirus.

Sarà la Giunta di Regione Lombardia a farsi promotrice, presso le sedi istituzionali competenti, affinché il tanto agognato e sacrosanto riconoscimento sia finalmente riconosciuto ed erogato ai lavoratori, sia del pubblico sia del privato.

Tutto ciò perché la regione Lombardia non può proprio “abbandonare chi si è speso per il bene di tutti, chi ha lottato in prima linea pagando un prezzo altissimo di persona.”

Un sacrificio sproporzionato

È fondamentale fornire un riconoscimento, anche tangibile, ai nostri operatori sanitari che, con sacrificio e dedizione, hanno combattuto senza tirarsi indietro contro un nemico allora ancora praticamente sconosciuto.

Sono persone che si sono messe in gioco compiendo, in moltissimi casi, un sacrificio sproporzionato, in particolare se pensiamo a coloro che per salvare la vita altrui hanno addirittura perso la propria, lasciando per sempre i propri cari”.

Gli infermieri rappresentano la categoria più colpita 

E sono stati tanti. La categoria di lavoratori che oggi paga il maggior prezzo in termini di vite umane, è bene ricordarlo, è quella degli infermieri (VEDI). E anche nei primi sei mesi del 2021, purtroppo, i tecnici della salute rappresentano il picco tra coloro che hanno perso la vita sul lavoro, con il 10,3%. Di questi il 68% sono infermieri (dati INAIL).

Autore: Alessio Biondino

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Alessio Biondino

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