Tamponi, quali fare e quando? Il SIMIT fa chiarezza

Qualche giorno fa, l’epidemiologo ed ex assessore alla Sanità in Puglia Pier Luigi Lopalco ha parlato sui social di una pandemia di “tamponite acuta”, da cui sarebbero ormai affetti gli italiani e che potrebbe scatenare un vero putiferio con la riapertura delle scuole.

Tamponite acuta

Lopalco ha ricordato “che esattamente un anno fa, all’arrivo della variante inglese i tamponi per la riammissione a scuola causarono file bibliche ai drive through, crisi isteriche negli ambulatori pediatrici ed il blocco di fatto di ogni tentativo di tracciamento.

Se moltiplichiamo per dieci quello che è successo un anno fa, possiamo ipotizzare quello che succederà al riaprirsi delle scuole quando Omicron sarà ormai l’unica variante in circolazione.”

Speriamo che tutto ciò non si traduca in realtà, ovviamente. Intanto, però, si può provare a indirizzare i cittadini disorientati verso la scelta più corretta da fare; onde evitare di generare ulteriore caos in quella che si preannuncia come una sorta di apocalisse dei tamponi.

Il SIMIT prova a fare luce

10, di che tipo e quando. Queste le parole di Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT.

“Un soggetto asintomatico, se vaccinato con tre dosi o con due dosi da meno di 120 giorni, deve mettersi in autosorveglianza ed effettuare un tampone in caso di sintomi sospetti.

Nei soggetti sintomatici si possono eseguire diversi tipi di tampone, antigenico o molecolare. Se un tampone rapido in un soggetto con sintomi contatto stretto è negativo, sarà opportuno ripetere un test antigenico/molecolare 5 giorni dopo in caso di persistenza dei sintomi.

L’ideale sarebbe un tampone molecolare, ma questo dipende dalla disponibilità. I test antigenici disponibili in farmacia sono qualitativi (rivelano l’eventuale positività del soggetto) e possono dare dei falsi negativi, avendo una sensibilità più bassa, intorno al 70%.

Vi è anche un altro test, tra quelli antigenici di ultima generazione, detti semiquantitativi che vengono eseguiti nei laboratori di riferimento e rappresentano un’alternativa ai tamponi molecolari.

Esistono, quindi tamponi antigenici rapidi semiquantitativi più affidabili. L’unità di misura è chiamata COI (Cut Off Index): se questo supera quota 10 la positività è pressoché certa e non è necessario fare un test molecolare per la conferma.

Finora questo test è stato utilizzato nei laboratori, ma a breve arriverà anche nelle farmacie e possono essere prescritti anche dal Medico di Medicina Generale”.

“Vaccinare il pianeta ogni 4-6 mesi? Non è sostenibile”

Alessio Biondino

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