L’evoluzione infermieristica
L’abbiamo più volte sentito all’università, in azienda, ovunque, “Se non lo scrivi e come se non l’avessi fatto!“. Sarà per questo motivo che nessuno ha mai battuto ciglio continuando a compilare pile e pile di scartoffie burocratiche e scale di valutazione senza chiedersi ma perché devo documentare l’attività infermieristica? È davvero utile in fondo? In questo articolo spieghiamo le ragioni della risposta a questa domanda.
L’enorme accelerazione negli ultimi decenni dell’identità, la formazione universitaria e la professionalità infermieristica hanno cambiato completamente le carte in tavola: dal punto di vista normativo l’evoluzione dell’infermiere è piuttosto chiara al legislatore e alla giurisprudenza che non hanno alcuna remora ad imputare agli infermieri gravi responsabilità nell’operato del proprio lavoro.
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Negli ultimi anni la legislazione infermieristica ha stravolto lo stesso infermiere che si è trovato gettato in un mondo professionale con un sensibile aumento e diversificazione del livello di responsabilità del proprio operato, sia di fronte a chi può giudicarlo sia nei confronti dei pazienti.
Perché documentare l’attività infermieristica?
Questa nuova dimensione professionale porta, senza alcun dubbio, l’infermiere a dover produrre una documentazione della propria attività infermieristica in grado di comprovare quanto sia stato fatto, e allo stesso modo, garantire che la continuità assistenziale venga rispettata attraverso un accesso agli interventi infermieristici e a passaggio di informazioni non frammentate o disorganizzate.
Anche l’evoluzione dell’infermiere da funzione tecnica a professionista intellettuale ha avuto l’effetto richiesto di passare da esecutore diretto a autonomo responsabile dei propri interventi e quindi obbligato a decidere, attuare e valutare il proprio intervento assistenziale.
Va da sé che la documentazione infermieristica non può essere solo un elemento accessorio e facoltativo, visto che, in quanto supporto fondamentale dalla quale originano le valutazione e le decisioni peculiari dell’infermiere, essa non può che essere considerata che strumento integrante della propria professionalità.
In definitiva, è quindi necessario modificare il concetto di documentazione infermieristica come base per una “memoria storica” di ciò che abbiamo fatto sul paziente. La documentazione è quindi, lo strumento su cui si basano le nostre attività e non il contrario.
A ragione di ciò è si la risposta alla domanda sul “perché è importante documentare l’attività infermieristica?”
Tutto ciò ci ha spinto ad essere considerati, volenti o nolenti, una professione intellettuale, e visto che, l’attività intellettuale consiste nell’applicazione tangibile di competenze tecnico-scientifiche in oggetto di prestazione, si può dedurre che la componente intellettuale della prestazione infermieristica è predominante rispetto a quella tecnica, la quale seppure mantiene fondamentalmente un’importanza capitale (perché è ciò che risolve i problemi assistenziali) rappresenta soltanto l’atto conclusivo di un processo iniziato molto tempo prima: durante l’attività di valutazione, pianificazione e attuazione…quindi di documentazione.
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