Gli infermieri e lo sconforto di un riconoscimento che non arriva

Riportiamo qui lo sfogo di un giovane presidente Opi, Fabio Fedeli (Opi Lecco), pubblicato all’indomani del duro ultimatum della FNOPI al Governo (VEDI).

Grido inascoltato

“Due anni di pandemia, che sono solo la punta di un iceberg. In uno dei miei post precedenti, menzionavo la carenza infermieristica. Carenza che da svariati anni evidenziamo e che è rimasta un grido inascoltato.

Da quando è iniziata la pandemia improvvisamente è finita sotto i riflettori. Eppure… eppure continuiamo a perdere professionisti che abbandonano la professione, presi dallo sconforto di un riconoscimento che non arriva.”

Le belle parole

“Continuiamo a perdere colleghi che dopo essersi formati in Italia vanno a lavorare all’estero e non tornano più. Continuiamo ad essere uno dei Paesi col servizio sanitario migliore, ma con il rapporto infermieri/abitanti fra i più bassi dell’area OCSE.

Continuiamo a ricevere ‘belle parole’, ma è ora di dare seguito. Se le professioni sanitarie non tornano attrattive (con condizioni lavorative di sicurezza, con la possibilità di esercitare bene sul territorio, con il riconoscimento delle competenze acquisite con la formazione post base, con possibilità di carriera clinica, con adeguate retribuzioni), rischiamo di trovarci con un numero sempre più esiguo di professionisti.”

Dignità

“Tempo di dare risposte, dicevo. Ai professionisti e ai cittadini, che hanno il diritto di ricevere cure di qualità, nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e a casa.

Cito dal comunicato FNOPI:

«È finito il tempo delle pacche sulle spalle e di chiamare ‘angeli’ ed ‘eroi’ gli infermieri.

È finito il tempo delle parole, si passi ai fatti e si dia vera dignità a una professione che finora ha dato tutto mettendo da parte la sua ‘normale straordinarietà’ al fianco del cittadino per lavorare in costante emergenza, ammalarsi più e peggio di ogni altra categoria, rinunciare a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita.»”

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FNOPI lancia ultimatum ai politici: “Basta parole, è ora di passare ai fatti”

Alessio Biondino

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