Gli infermieri, o almeno quelli sotto la bandiera del sindacato di categoria NurSind, sono pronti allo sciopero nazionale in programma per venerdì 28 gennaio.
Le motivazioni della protesta
Le motivazioni le conosciamo tutti: l’assenza pressoché totale di segnali di vicinanza da parte del Governo, le condizioni di lavoro inaccettabili, lo stipendio tra i più bassi d’Europa, l’insostenibile carenza degli organici, la scarsa appetibilità della professione, il superamento del vincolo di esclusività e i tempi decisamente troppo lunghi per partorire il nuovo CCNL.
Ovviamente, anche stavolta, non ci aspettavamo di vedere tutti i 456.000 infermieri iscritti agli Ordini in piazza o pronti ad unirsi (finalmente) in protesta per la professione, ma… Vedere, di nuovo, i sindacati che fanno a cazzotti… Beh, intristisce parecchio.
‘Iniziativa strumentale, meglio proposte e confronto’
Fp Cisl, nella persona del segretario regionale (Marche) Luca Talevi, ha infatti affermato: “Lo sciopero degli infermieri indetto dal NurSind? Iniziativa strumentale”. Una esternazione riportata da Centro Pagina che, inevitabilmente, genererà polemiche.
“Pur legittimo, come tutte le democratiche istanze di mobilitazione, si colloca demagogicamente in un momento in cui alla luce della emergenza pandemica di fatto, il personale in servizio, come purtroppo noto, è sottoposto a turni massacranti per garantire, stante la mancanza cronica di personale, i cosiddetti ‘servizi minimi’ previsti dalla normativa in caso di sciopero.
Più che iniziative strumentali necessitano proposte e confronto intorno a tavoli nazionali ove è entrato nella fase cruciale il confronto per il rinnovo del contratto nazionale 2019/2021” spiega il sindacalista.
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