Un’infermiera di triage in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro (Catania) è stata aggredita poche sere fa da un paziente 55enne in evidente stato di agitazione.
Rottura del tendine
E, purtroppo, come riportato da La Sicilia, ha rimediato dei danni permanenti alla mano sinistra, una prognosi di 40 giorni e la necessità di sottoporsi a un intervento di microchirurgia per ricostruire il tendine del pollice sinistro e recuperare così parte della funzionalità perduta.
‘All’apparenza collaborativo’
Il Cannizzaro, tramite il direttore generale Salvatore Giuffrida e la direttrice sanitaria Diana Cinà, ha così raccontato l’accaduto: “Il servizio di vigilanza e il supporto del posto di polizia hanno finora limitato quei comportamenti aggressivi da parte di accompagnatori o familiari di pazienti che si erano registrati in precedenza.
Nel caso specifico, la violenza è stata agita da un paziente, dimostratosi all’apparenza collaborativo, appena preso in carico e ancor prima di essere sottoposto a idoneo trattamento.”
Piena solidarietà
Ovviamente, l’azienda ha trasmesso la documentazione relativa alla vicenda alla magistratura e ha espresso piena solidarietà alla donna colpita da quest’ennesimo atto scellerato e ingiustificabile: “Ringraziamo gli operatori per la tempestività e la determinazione con le quali si sono attivati per evitare conseguenze peggiori. Assicuriamo alla nostra dipendente tutte le tutele del caso e le auguriamo pronta guarigione”.
La giornata nazionale
Le aggressioni ai danni degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari continuano senza sosta da nord a sud del paese. Ma invece di pensare in fretta a qualche provvedimento urgente per arginare con le buone o con le cattive il fenomeno (indegno di un paese civile), qui si esulta per la nascita della giornata nazionale (12 marzo, VEDI) a tema. Bene così.
Istituita la Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari
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